Pianta acquatica perenne, della famiglia delle Alismataceae; originaria dell'America meridionale: bacino del fiume Uruguay, in Uruguay, Argentina
nord-orientale e Brasile meridionale; la specie originaria è proposta solo episodicamente sul mercato dell'acquariologia mentre sono notevolmente diffusi i suoi
cultivar e gli ibridi artificiali.
Pianta alta, di grandi dimensioni ma dalla crescita molto lenta; è adatta a stare isolata al centro dell'acquario; è resistente, anche se coltivata
completamente sommersa, e molto decorativa.
Pianta acaule, dotata cioè di un fusto con i nodi molto ravvicinati tanto che foglie sembrano nascere tutte dallo stesso punto, in modo da formare quella
che comunemente è chiamata rosetta; presenta un colletto posto a filo del fondale o leggermente rialzato da esso; dal colletto si diparte inferiormente un grosso apparato
radicale formato da un fascio di lunghe radici, sottili e di un color marroncino chiaro; superiormente partono dal colletto numerosi, corti piccioli, di sezione circolare e
con un andamento verticale, che portano delle lunghe foglie, lanceolate, molto sottili; la lamina fogliare è spessa, robusta, liscia o appena bombata; il margine fogliare è
dritto, liscio o leggermente ondulato; le nervature longitudinali sono molto evidenti.
La colorazione della lamina fogliare superiore è molto variabile, anche nella stessa pianta, in relazione all'illuminazione che riceve, assumendo una colorazione
verde oliva, in caso di scarsa intensità o una bruno-rossiccia in caso di alta intensità di illuminazione; il picciolo, la lamina inferiore e le nervature presentano,
generalmente, una colorazione verde erba.
In condizioni ottimali cresce lentamente formando delle rosette con anche 100 foglie.
La riproduzione avviene generalmente per seme o per talea; periodicamente produce uno o più robusti scapi ascendenti, fusti privi di foglie, che portano in
superficie delle infiorescenze; i fiori, piccoli e riuniti a mazzetti, hanno le corolle a rosacea con i petali di color bianco e il pistillo e gli stami di un color giallo
canarino; l'Echinodorus uruguayensis produce anche numerosi rizomi striscianti sui quali si formano numerose piantine avventizie che, quando avranno raggiunto una
dimensione di 6 / 8 cm, possono essere staccate, con una sezione del rizoma, e collocate a dimora.
Pianta dalla crescita lenta ma vigorosa necessita, di molto spazio libero intorno a sè; non ha bisogno di molta luce ma, invece, di un'abbondante
Fertilizzazione effettuata inserendo le apposite pasticche, a base di ferro bivalente chelato in combinazione con il manganese,
direttamente nel fondale, sopratutto intorno alla radice; è anche necessaria un'abbondante somministrazione di CO2, realizzata mediante un apposito
Diffusore di Anidride Carbonica.
In assenza di un'adeguata somministrazione di fertilizzante potrebbero formarsi, sulle foglie più vecchie, delle macchie rotonde di un color giallastro (clorosi).
Non è molto esigente per quanto riguarda gli altri valori chimici dell'acqua che dovrebbe essere tenera e leggermente acida ma tollera bene anche un'acqua leggermente dura ed
alcalina.
Si consiglia di tagliare alla base, regolarmente, le foglie esterne più vecchie, in modo da irrobustire la pianta ed evitare che si coprano di antiestetiche alghe; se non si
desidera effettuarne la riproduzione è consigliabile tagliare, appena cominciano a crescere, anche gli stoloni aerei ed i rizomi con le pinatine figlie che, altrimenti, sfrutterebbero
molto la pianta madre, compromettendone la bellezza.
Molto appariscente ed abbastanza facile da mantenere è molto consigliabile per l'acquariofilo inesperto alle sue prime esperienze; si consiglia di inserire nella vasca anche
dei pesci che si nutrono di alghe patinose per mantenere pulite le numerose foglie.