Pianta bulbosa perenne della famiglia delle Amaryllidaceae; è originaria del Sud-Est asiatico, Thailandia meridionale, Malesia settentrionale; è comunemente riprodotta e coltivata per il mercato
dell'acquariologia.
Pianta bulbosa, molto alta, da collocare sullo sfondo, preferibilmente in gruppi molto folti.
Il bulbo, come il tubero, è un metodo utilizzato dalle piante per sopravvivere alle stagioni avverse; il tubero è un serbatoio di accumulo delle sostanze nutritive di riserva
sul quale sono presenti una o più gemme vegetative, dette occhi; il bulbo è formato da più foglie succulente, dette catafilli, che si avviluppano una all’esterno dell’altra a partire dalla
gemma centrale, detta girello; le catafilli ed il girello sono protetti dal terreno da alcune foglie secche, cartacee, dette tuniche; al di sotto del girello si sviluppa l'apparato
radicale; dalla gemma centrale si sviluppano anche le foglie vere e proprie, nastriformi, e lo stelo fruttifero.
Si presenta con un grosso bulbo, simile ad una cipolla; dalla base fuoriescono numerose radici, sottili e di color biancastro; dal colletto escono, invece, le fogli, nastriformi,
lisce, appuntite, di un colore variabile dal verde brillante ad un verde scuro quasi oliva; le foglie, molto robuste, possono raggiungere la misura di 150 cm; inizialmente le foglie
procedono verticalmente, quando raggiungono la superficie continuano a crescere orizzontalmente.
Cresce velocemente riempiendo la vasca di nuovi bulbilli che si sviluppano dalla base.
Considerando la crescita delle foglie necessita di una buona e regolare Fertilizzazione, effettuata inserendo vicino al bulbo delle
pasticche di fertilizzante completo; occorre anche una costante somministrazione di CO2, da effettuare mediante un apposito Diffusore di
Anidride Carbonica; è poco sensibile agli altri valori dell'acqua.
Per quanto riguarda l'illuminazione è necessaria un'intensità medio-alta.
Pianta resistente e assai decorativa, è indicata per tutti gli acquari anche in presenza di pesci che strapazzano le piante come Aequidens matae, Amatitlania nigrofasciata,
Pelvicachromis pulcher.
L'unica vera precauzioni da prendere consistono nell'interrare appena il bulbo in maniera che sporga quasi completamente dal fondale, altrimenti rischia di soffocare e morire, e di
inserire un pesce che si nutre di alghe patinose come l'Hemiancistrus Subviridis, per evitare le lunghe foglie si ricoprano di alghe infestanti.
Periodicamente dal bulbo esce un fiore, simile a quello degli emerocallidi, supportato da un lungo stilo emerso.