Pianta bulbosa perenne della famiglia delle Amaryllidaceae; è originaria dell'Africa occidentale: Camerun, Guinea, Costa d'Avorio, Nigeria, Congo; è comunemente riprodotta e
coltivata per il mercato dell'acquariologia.
Pianta bulbosa, molto alta, da collocare sullo sfondo, preferibilmente in gruppi molto folti.
Il bulbo, come il tubero, è un metodo utilizzato dalle piante per sopravvivere alle stagioni avverse; il tubero è un serbatoio di accumulo delle sostanze nutritive di riserva
sul quale sono presenti una o più gemme vegetative, dette occhi; il bulbo è formato da più foglie succulente, dette catafilli, che si avviluppano una all’esterno dell’altra a partire dalla
gemma centrale, detta girello; le catafilli ed il girello sono protetti dal terreno da alcune foglie secche, cartacee, dette tuniche; al di sotto del girello si sviluppa l'apparato
radicale; dalla gemma centrale si sviluppano anche le foglie vere e proprie, nastriformi, e lo stelo fruttifero.
Si presenta con un grosso bulbo, simile ad una cipolla; dal girello fuoriescono numerose radici, sottili e di color biancastro; dal colletto escono, invece, le foglie, disposte
a rosetta, nastriformi, fortemente ondulate e torte sull'asse longitudinale, appuntite, di un colore variabile dal verde brillante ad un verde scuro quasi oliva; le foglie sono molto robuste,
di consistenza cuoiosa, sono larghe sino ad un centimetro e possono raggiungere la misura di 100 cm; inizialmente le foglie procedono verticalmente, quando raggiungono la superficie
continuano a crescere orizzontalmente.
Molto simile al Crinum natans, dal quale si differenzia per la foglia più stretta, larga al massimo 1 cm, ed attorcigliata su se stessa, nonché per la crescita più lenta
e delicata.
Cresce velocemente riempiendo il fondale della vasca di nuovi bulbilli che si sviluppano dalla base.
Considerando la crescita delle foglie necessita di una buona e regolare Fertilizzazione, effettuata inserendo
vicino al bulbo delle pasticche di fertilizzante completo; occorre anche una costante somministrazione di CO2, da effettuare mediante un apposito
Diffusore di Anidride Carbonica; è poco sensibile agli altri valori dell'acqua.
Per quanto riguarda l'illuminazione è necessaria un'intensità medio-alta.
Pianta resistente e assai decorativa, è indicata per tutti gli acquari anche in presenza di pesci che strapazzano le piante come Pelvicachromis pulcher, Pelvicachromis
Subocellatus.
L'unica vera precauzioni da prendere consistono nell'interrare appena il bulbo in maniera che sporga quasi completamente dal fondale, altrimenti rischia di soffocare e morire,
di mantenere un certo movimento dell'acqua e di inserire un pesce che si nutre di alghe patinose come l'Ancistrus temminckii, per evitare le lunghe foglie si ricoprano di alghe infestanti.
Periodicamente dal bulbo esce un fiore, bianco e profumato, simile a quello dei gigli, supportato da un lungo stilo emerso.