INVERTEBRATI
DI ACQUA DOLCE TROPICALE

Piccolo mollusco gasteropode appartenente alla famiglia dei Physidae; originaria dell'America settentrionale e centrale; a causa della sua resistenza alle avverse condizioni si è diffusa in tutta l'Europa continentale, in America meridionale, in Asia ed anche in Australia.

Come molti altri gasteropodi è dotato di una conchiglia esterna liscia, formata da 2 / 5 spire sinistrorse, dalla tipica forma a chiocciola; dalla conchiglia fuoriescono la testa ed il piede, nettamente separati e ben distinti; nella testa, a forma di proboscide allargata alla fine, si trova l'apertura orale, nel cui interno si trova la radula, una sorta di raspa che serve per l'alimentazione; dalla testa si dipartono due antenne molto flessibili ed allungabili; il piede, di forma ovale, permette la deambulazione.

La Physella acuta è un gasteropode acquatico polmonato ed ogni tanto deve venire in superficie per respirare; per questo motivo sopravvive anche in acque stagnanti, molto povere di ossigeno.

La conchiglia ha una colorazione chiara, color grigio o crema, con eventuali piccole macchie irregolari; la testa ed il piede hanno una colorazione verde scuro sulla parte superiore e rosa chiaro sulla faccia inferiore.

La Physella acuta sessualmente è un ermafrodita incompleto, ovvero ogni esemplare è contemporaneamente sia di sesso maschile che femminile ma i due sessi non possono fecondarsi; per questo motivo si devono incontrare sempre due esemplari ed allora il sesso maschile di ognuno feconda il sesso femminile dell'altro; dopo l'accoppiamento entrambi gli esemplari depongono le uova in un nido di muco gelatinoso che viene fatta aderire ad un oggetto solido, una foglia, uno stelo, ed anche ai vetri della vasca; dopo pochi giorni nascono i piccoli, di dimensioni minuscole ma già completamente formati ed adatti a provvedere a se stessi come gli adulti.

Dopo l'accoppiamento hanno anche la capacità di mantenere vitale lo sperma ricevuto, anche per molto tempo, e quindi possono effettuare parecchie deposizioni senza accoppiarsi di nuovo; ciò ha creato l'opinione che fossero ermafroditi completi o che potessero riprodursi anche per partenogenesi ma ciò è contraddetto dal fatto che un esemplare allevato isolato, a partire dall'uovo, non riesce mai a riprodursi.

Mollusco molto timido si muove quasi in continuazione strisciando ovunque alla ricerca di sedimenti commestibili e alghe microscopiche; si arrampica anche sulle foglie e sugli steli delle piante fino a raggiungere la superficie dell'acquario per nutrirsi dei depositi presenti.

In acquario tende inizialmente ad essere un'efficace pulitore del fondale ma a causa della sua prolificità diventa ben presto infestante riuscendo a coprire completamente il fondale, consumando le potenzialità vitali della vasca ed intasando i meccanismi dell'acquario.

In commercio si trovano moltissimi prodotti che vantano la facilità con cui eliminano le infestazioni di questo gasteropode ma sono molte volte inefficaci o con gravi conseguenze, anche letali, per i pesci dell'acquario.

Il metodo più sicuro per tenere sotto controllo il suo numero consiste nel mettere una pasticca di mangime su di un piattino posto sul fondale prima di spegnere le luci; dopo una mezz'ora lo si trova ricoperto dai molluschi, attirati dall'odore del mangime; a questo punto basta estrarre il piattino dall'acquario per eliminare le Physella acuta; per evitare contaminazioni è preferibile non liberare in natura gli esemplari catturati.

Un altro metodo per tenere sotto controllo la popolazione di questo gasteropode, a volte infestante, consiste nell'inserire nella vasca uno o più pesci conosciuti per essere un suo predatore; ottimi per questo utilizzo, ed anche molto belli a vedersi, sono le Ambastaia nigrolineata oppure le Ambastaia sidthimunki, le Chromobotia macracanthus, le Botia lohachata, le Botia striata, le Yasuhikotakia modesta.

Anche la Anentome helena , mollusco gasteropode della famiglia dei Nassariidae, svolge opera di eliminazione delle Melanoides tubercolata presenti nell'acquario; purtroppo per via delle minuscole dimensioni e della sua scarsa prolificità non è efficiente quanto gli altri mangiatori di lumache.