INVERTEBRATI
DI ACQUA DOLCE TROPICALE

Piccolo crostaceo decapode appartenente alla famiglia dei Sesarmidae; è presente principalmente nelle foreste di mangrovie, situate presso le lagune di acqua salmastra e le foci dei fiumi del Sud-Est asiatico: Giappone, Corea, Cina, Filippine, Borneo, Sumatra, Bali.

Presenta un corpo caratterizzato dal cefalotorace, piuttosto gonfio, quasi perfettamente quadrangolare e dal'addome ripiegato sotto di esso; sul bordo anteriore del carapace è presente una serie di quattro prominenze ben evidenti; gli occhi, molto mobili e leggermente peduncolati, sono posti ai lati estremi del cefalotorace, incassati in un'apposita incavatura del carapace; al di sotto si apre l'apertura orale, posta longitudinalmente e protetta da una coppia di piastre chitinose, formate da un corpo mandibolare, provvisto di spine; intorno alla bocca vi sono due paia di appendici prensili, le massille, che hanno la funzione di trattenere il cibo durante la masticazione.

Delle cinque coppie di pereiòpodi presenti ai lati del cefalotorace, la prima si è trasformata in una coppia di robuste chele, leggermente asimmetriche, con il propodite, la parte fissa, ed il dattilopodite, la parte mobile, evidentemente dentellati; il Perisesarma bidens deve il suo nome alla presenza di una grossa spina sul primo segmento della chela, il meropodite; le altre zampe, relativamente corte e di egual lunghezza terminano con un robusto artiglio; sia le chele che gli altri pereiòpodi sono ricoperti da piccoli bitorzoli appuntiti e da irte setole chitinose.

Gli esemplari di sesso maschile si distinguono da quelli di sesso femminile per avere le chele più grandi e l'addome, ripiegato sotto al cefalotorace, più piccolo e di forma triangolare.

Il cefolotorace e le zampe sono di un color bruno verdastro mentre le chele sono di un color rosso acceso con il propodite ed il dattilopodite di color giallo o bianco.

Come tutti i crostacei anche il Perisesarma bidens crescendo deve sostituire la corazza esterna, dura e rigida, che non può crescere come il corpo; per questo motivo deve effettuare periodicamente la cosiddetta muta cioè deve liberarsi della vecchia corazza e formarne una nuova; spesso quindi si ritrova la vecchia corazza abbandonata nell'acquario; questo periodo è molto delicato per il nostro ospite in quanto è più debole e vulnerabile; solo dopo aver completato la muta il crostaceo può tornare a muoversi con sicurezza nella vasca.

Di abitudini crepuscolari o notturne è abbastanza aggressivo, sia verso i suoi simili che verso altri animali presenti nella vasca; è abbastanza adatto all'acquario di comunità, meglio se in compagni di specie di pesci con pinne corte, che popolano la parte superiore della vasca, come Trichogaster fasciata, Trichopodus leerii, Trichopodus trichopterus; conviene arredare la vasca con rocce, radici di torbiera e piante robuste.

In natura frequenta gli estuari e le foreste di mangrovie, vivendo a lungo fuori dell'acqua; in acquario vive indifferentemente sia sopra che sotto il livello dell'acqua.

Non ha particolari esigenze per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua che deve essere soltanto ben filtrata e molto ossigenata; conviene un'aggiunta del 10% di acqua di mare per simulare gli ambienti in cui vive in natura.

Di abitudini frugali in natura si nutre di tutto quanto di commestibile trova frugando nel substrato; in acquario può essere nutrito con mangime surgelato, meglio se Chironomus, oppure con un qualsiasi altro mangime per pesci di acquario, somministrato con estrema parsimonia.

Per tutti questi motivi è indicato anche per un acquario di comunità oppure dedicato esclusiavamente ai crostacei gestito da un principiante; unica avvertenza, considerando che spesso tende ad evadere, occorre che la vasca sia dotata di un coperchio o, almeno, di una grata.