MICROPROPAGAZIONE
Per micropropagazione o riproduzione meristematica si intende la propagazione di piante per via vegetativa mediante la coltura in vitro di singole cellule o di gruppi di cellule o di piccole frazioni di tessuto vegetale delle piante che si intendono moltiplicare.
La tecnica della cultura meristematica è stata sviluppata dai botanici Morel e Martin, nel 1952, per la cultura della Dahlia priva di virus partendo da individui infetti. Attualmente la produzione di piante micropropagate rappresenta un settore in costante e rapidissima evoluzione, al punto che, per un certo numero di specie, essa è ormai la prassi nella realtà operativa.
La riproduzione sessuale rischia di determinare delle gravi variazioni fenotipiche negli esemplari figli; appaiono talvolta degli individui diversi dalle linee parentali: sono delle varianti somatiche che provengono da cambiamenti genetici nelle cellule dei meristemi (modificazione del numero dei cromosomi nel nucleo, mutazioni a livello di alcuni loti genici, cambiamenti a livello dei geni extranucleari nei cloroplasti o nei mitocondri). Molte delle varietà coltivate derivano da varianti somatiche: la Cryptocoryne beckettii 'Petchii', la Cryptocoryne ciliata 'Latifolia', la Cryptocoryne cordata 'Cordata', la Cryptocoryne cordata 'Grabowskii' e molte altre. Nella Cryptocoryne cordata, la frequenza di queste varianti somatiche può arrivare al 25% e la conservazione della purezza varietale attraverso le abituali tecniche di propagazione vegetativa è un grosso problema.
La propagazione in vitro ha portato, in questi ultimi anni, un notevole contributo nel settore della moltiplicazione delle piante coltivate. Il sistema si è dimostrato particolarmente vantaggioso per la possibilità di produrre, in un minor lasso di tempo rispetto ai sistemi tradizionali, una grande quantità di piantine perfettamente identiche alla pianta madre (clonazione meristematica). La micropropagazione ha aperto nuove possibilità per la rapida moltiplicazione di piante già esistenti, mentre per le Cultivar, dove è necessaria una perfetta trasmissibilità di determinate caratteristiche, può essere effettuata con delicatezza e precauzione.
I tessuti meristematici primari sono costituiti da cellule che derivano direttamente dall’embrione, senza essersi mai differenziate; si dividono in apicali, presenti nell'apice delle radici, dei rami e nelle gemme, ed intercalari, presenti nei nodi del fusto; i tessuti meristematici secondari sono invece presenti nel fusto delle piante legnose e sono i responsabili della nascita delle gemme dai rami.
I tessuti meristematici prelevati da una pianta madre vengono suddivisi in minuti frammenti e deposti su di un letto nutritivo; ognuno di essi produrrà una pianta perfettamente identica alla pianta madre (clonazione meristematica); con questa tecnica si riescono ad ottenere, per alcune specie, sino ad un milione di nuove piante ogni anno.
Invertebrati di Acqua Dolce Tropicale