Temperatura 28° / 30° C Densità 1022 / 1024 PH 8,4
Allevamento e compatibilità in acquario
Curioso Tetraodontiforme appartenente, secondo alcuni autori, alla propria famiglia dei Monacanthidae, secondo altri, Warren E. Burgess, alla famiglia dei Balistidae; proviene dall'Oceano
Atlantico occidentale; Carolina settentrionale, Florida, Isole Bermuda, Golfo del Messico, Mar dei Caraibi, Venezuela, Colombia.
Il corpo, molto compresso lateralmente, presenta una tipica forma romboidale, molto snella ed allungata; la testa grande e triangolare, occupa circa un quarto dell'intero corpo ed è rivolta leggermente verso l'alto;
la bocca, in posizione molto terminale, è trasformata in una specie di becco con i denti fusi in quattro placche ossee, due superiori e due inferiori; l'opercolo branchiale si è ridotto ad una piccola apertura appena sopra
le pinne pettorali; il peduncolo caudale, lungo e sottile, è ben distinto; la pelle è ruvida e resistente, ricoperta di piastre ossee romboidali dotate di una o più spine ossee e da moltissimo peli cornei, corti e ramificati.
La pinna dorsale è divisa in due parti, di cui l'anteriore, molto più lunga e sostenuta da 2 spine rigide, delle quali la prima si erge come un'antenna mentre la seconda è minuscola ; la porzione posteriore,
nettamente staccata dalla prima parte e sostenuta da 32 o 37 raggi molli, si estende quasi uniformemente sulla parte posteriore del dorso e termina con un'apice arrotondato; la pinna anale, a sua volta sostenuta da soli 31 /
36 raggi molli, si estende dall'ano al peduncolo caudale e termina anch'essa con un apice arrotondato; l'insieme di queste due pinne forma il sistema propulsivo del pesce che può muoversi, mediante un movimento ondulatorio delle
due pinne, tranquillamente in avanti o all'indietro; la pinna caudale, dalla forma trapezoidale, con il margine leggermente arrotondato, è invece poco mobile e serve soprattutto per bilanciare il corpo; le pinne pettorali,
dalla forma a ventaglio, sono ampie e con il bordo arrotondato; le pinne ventrali si sono atrofizzate.
Anche la livrea è molto particolare ed è un vero capolavoro di mimetismo: di color bianco sporco, grigio, crema o addirittura verde chiaro, con sfumature turchesi nella parte inferiore, è marezzata da grosse macchie
irregolari, di color crema, marroncino o verde oliva, più scure sul dorso e più chiare sul ventre; anche l'occhio è parzialmente mimetizzato; la pinna caudale è dello stesso colore del corpo con 3 o 4 righe curve, trasversali,
scure; le altre pinne sono semitrasparenti ma con i raggi ben evidenti.
E' compatibile con quasi tutte le altre razze di pesci tropicali, ma soffre molto della concorrenza di pesci veloci nell'alimentarsi; da sistemare in piccoli acquari con molti nascondigli ed un
ampio spazio sul davanti per nuotare; in compagnia di pesci altrettanto tranquilli e di invertebrati.
Esigente per quanto riguarda le condizioni chimiche dell'acqua, soffre per i valori bassi del PH e per eccessive concentrazioni di fosfati e nitrati; è, pertanto, molto sconsigliato per il neofita
appassionato.
In condizioni non ottimali è poco resistente alle malattie, soffre per attacchi di Oodinium e per micosi alla pelle.
Per il suo ottimale mantenimento in acquario è indispensabile che l'acquario in cui è ospitato sia dotato di un potente sistema di filtraggio, meglio se
realizzato tramite un Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno 4 volte la capacità dell'acquario; sono anche molto importanti
frequenti ed abbondanti cambi di acqua, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, e regolari aggiunte di Oligoelementi e Bioelementi.
Insieme all'ottima qualità dell'acqua, ottenuta con l'uso di Sali Marini sintetici di ottima qualità ed il cui costo
superiore verrà ammortizzato in poco tempo, è molto consigliabile che all'interno dell'acquario ci sia un forte flusso d'acqua, meglio se variabile nel tempo e proveniente da diverse direzioni,
ottenuto con l'uso delle apposite Pompe di Movimento e di un programmatore.
Per mantenere questo nostro ospite in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un Ozonizzatore di
adeguata portata, meglio se effettuati all'interno di un'apposito Schiumatoio, che aiuta anche a ridurre la naturale
produzione di fosfati e nitrati effettuata dai batteri aerobici del filtro biologico.
In natura il Monacanthus tuckeri si nutre lentamente ma costantemente di tutti gli organismi viventi che trova sulle alghe e negli anfratti dei coralli, piccoli crostacei, anellidi, gasteropodi, polipi,
meduse, uova e larve di pesce ed antozoi ma anche di alghe patinose e filamentose; in pratica tutto ciò che riesce ad afferrare con la sua bocca posta in cima al musetto lungo e sottile.
In acquario inizialmente è molto difficile da ambientare perchè molto timido e pauroso e soffre per la presenza di pesci veloci che gli rubano il cibo; sarebbe meglio acquistare un esemplare già perfettamente
ambientato da un negoziante esperto; una volta ben ambientato è onnivoro ma sempre molto lento nel mangiare; predilige il mangime vivo o surgelato, scongelato con un poco di acqua dell'acquario prima della somministrazione:
Artemia salina, Chironomus e Mysis; accetta anche il Mangime Liofilizzato o quello secco in piccoli granuli; conviene somministtrare anche le apposite
sfoglie di Alghe Liofilizzate oppure verdura fresca come foglie di lattuga, rotelle di banana o di zucchina, spinaci appena scottati.
Pesce particolare, timido e pacifico ma molto decorativo, è molto consigliabile per una vasca di invertebrati, anche del tipo Mini Reef, meglio se in
compagnia di pesci altrettanto tranquilli come il Prognathodes aculeatus o l'Opistognathus gilberti.