PESCI
MARINI TROPICALI

Nomenclatura binomiale
Cetoscarus bicolor
Bolbometopon bicolor, Callyodon pulchellus, Chlorurus bicolor, Pseudoscarus nigripinnis, Scarus bicolor, Scarus pulchellus
Nome comune
Pesce pappagallo bicolore
Bicolour parrotfish, perroquet bicolore, perroquet à points rouges, poisson-perroquet baleine, loro de manchas rojas, papagaio bicolor, masken-papageifisch, tofarvet papegøjefisk, イロブダイ
Dimensione
Massima in natura 20 cm
In acquario 6 / 12 cm
Valori dell'acqua
Temperatura 28° / 30° C
Densità 1022 / 1024
PH 8,4
Allevamento e compatibilità in acquario
Grosso Perciforme della famiglia degli Scaridae; è diffuso nell'Oceano Indiano nord-occidentale: Mar Rosso.
La sua classificazione sistematica è abbastanza controversa: per alcuni autori, il Cetoscarus bicolor ed il suo simile Cetoscarus ocellatus, presente nell'Oceno Pacifico, sono due varianti locali dello stesso pesce, secondo altri sono due generi distinti; di seguito, in accordo con il World Register of Marine Species, verranno considerate due specie diverse; comunque non c'è alcuna differenza, per quanto riguarda l'acquariofilo, per il loro mantenimento in acquario.
Curiosamente i Cetoscarus bicolor nascono tutti di sesso femminile; poi, quando raggiungono una lunghezza di circa 20 cm, diventano di sesso maschile; questo fenomeno si chiama Ermafroditismo Proteroginico e deriva dal fatto che un grosso maschio riesce a monopolizzare un territorio più grande e numerose femmine, quindi avrà un numero di discendenti proporzionato al numero di femmine "sedotte"; la forma e la livrea degli esemplari giovani, e di sesso femminile, è molto differente da quella degli esemplari adulti, di sesso maschile.
Gli esemplari giovani, di sesso femminile, del Cetoscarus bicolor presentano un corpo fusiforme, molto allungato ed un poco compresso lateralmente; la testa è relativamente piccola e camusa; gli occhi sono grandi e posti quasi al centro della testa; subito davanti gli occhi sono presenti due piccole narici inalatorie; la bocca, posta in basso e simile al becco di un pappagallo; è dotata di placche robuste composte a loro volta da parecchi denti uniti insieme, con cui stritola le sclerattinie che rappresentano il suo alimento principale; l'opercolo branchiale è abbastanza sviluppato ed arriva all'altezza degli occhi.
La pinna dorsale, sostenuta da 9 spine rigide e da 9 o 10 raggi molli, inizia subito dopo la testa e si estende uniformemente si tutto il dorso e termina con un apice molto arrotondato che non arriva al peduncolo caudale; la pinna anale è molto più corta e sostenuta a sua volta da 3 spine rigide e da 8 / 10 raggi molli, si estendendo solo dall'ano al peduncolo caudale e finisce con un apice appuntito che non arriva al peduncolo caudale; la pinna caudale ha una forma trapezoidale con due lunghi apici appuntiti; le pinne pettorali, molto robuste, hanno una forma triangolare con il bordo molto arrotondato; le pinne ventrali, dalla forma triangolare, hanno il bordo appena arrotondato.
La livrea, molto particolare, è di un color bianco latte che si estende dalla testa sino alla pinna caudale; sulla testa, dalla fronte alla gola, vi è disegnata una grosso banda sub-verticale di color arancione carico o senape delimitata da due righine nere; l'occhio è di color arancione; la punta della testa ed il ventre sono di un color giallo uovo; la pinna dorsale è inizialmente bianca, come il corpo, poi diventa semi-traparente, con riflessi gialli o verdolini, vi fa spicco un falso occhio, nero, contorniato da un alone arancione; sulla pinna caudale, semitrasparente con riflessi bianchi, vi sono due tratti convergenti verso il peduncolo caudale arancioni; le restanti pinne sono semitrasparenti con riflessi gialli.
Cattivo nuotatore, preferisce restare nei pressi della barriera corallina e non nuota volentieri nella colonna d'acqua al di sopra della stessa; necessita di una vasca di media grandezza, in proporzione alle sue dimensioni, con molti rifugi e nascondigli tra le madrepore.
Abbastanza resistente alle malattie, subisce raramente gli attacchi dell'Oodinium; soffre invece per i valori troppo bassi del PH e per eccessive concentrazioni di nitrati e fosfati, nel qual caso perde i colori brillanti e diventa pigro e svogliato; una cosa da tener presente consiste nel fatto che non tollera la presenza, anche minima, di solfato di rame.
Per il suo ottimale mantenimento in acquario e per mantenere i suoi splendidi colori è indispensabile che l'acquario in cui è ospitato sia dotato di un potente sistema di filtraggio, meglio se realizzato tramite un Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno 4 volte la capacità dell'acquario; sono anche molto importanti frequenti ed abbondanti cambi di acqua, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, e regolari aggiunte di Oligoelementi e Bioelementi.
Insieme all'ottima qualità dell'acqua, ottenuta con l'uso di Sali Marini sintetici di ottima qualità ed il cui costo superiore verrà ammortizzato in poco tempo, è molto consigliabile che all'interno dell'acquario ci sia un forte flusso d'acqua, meglio se variabile nel tempo e proveniente da diverse direzioni, ottenuto con l'uso delle apposite Pompe di Movimento e di un programmatore.
Per mantenere questo nostro ospite in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se effettuati all'interno di un'apposito Schiumatoio, che aiuta anche a ridurre la naturale produzione di fosfati e nitrati effettuata dai batteri aerobici del filtro biologico.
Molto difficile da ambientare sia perchè inizialmente è molto timido e pauroso e rimane nascosto negli anfratti dell'ambientazione sia per la sua alimentazione che in natura consiste principalmente nelle alghe delle sclerattinie che ingoia, insieme a grosse porzioni dello scheletro calcareo delle madrepore; queste porzioni di madrepora, dopo essere passate nell'intestino del pesce vengono rilasciate sotto forma di sabbia corallina.
Considerando che inizialmente in acquario si nutre con difficoltà, conviene sempre acquistare esemplari già acclimatati da un esperto e già abituati al mangime artificiale; una volta ben ambientato è onnivoro e molto vivace; predilige mangime surgelato, Artemia salina, Chironomus, Mysis, decongelati con un poco di acqua dell'acquario; se di grande tagla gradisce pezzi di gamberetto, polpa di cozze; accetta volentieri le apposite sfoglie di Alghe Liofilizzate ed anche foglie di insalata, spinaci bolliti o rotelle di banana o di zucchina; accetta anche mangime secco, in granuli di grosso diametro.
Assolutamente non adatto agli acquari con invertebrati o con pesci tranquilli in quanto se ne ciba molto volentieri; è indicato, quindi, solo per grossi acquari speciali, magari in compagnia di altri pesci di pari grandezza ed abitudini.
Una curiosa abitudine del Cetoscarus bicolor: la notte dorme profondamente, avvolto in un bozzolo di muco che abbandona la mattina seguente.

Cetoscarus Bicolor

Cetoscarus Ocellatus
Livrea Juvenile

Acanthurus Leucosternon

Heniochus Intermedius

Pomacanthus Asfur
Livrea Juvenile

Zebrasoma Desjardinii
Livrea Juvenile
Indice dei Pesci Marini Tropicali