Cipriniforme di media dimensione, appartiene alla famiglia dei Cobitidae; proviene dall'Indocina: bacino imbrifero del fiume Mekong, in Thailandia settentrionale, Laos, Cambogia e Vietnam,
e bacino imbrifero dei fiumi Chao Phraya e Mae Khlong, nella Thailandia centro-meridionale.
Presenta un corpo fusiforme, snello, molto allungato e di sezione triangolare, con il dorso leggermente arquato ed il ventre quasi piatto; la testa è relativamente piccola e conica, raccordata da
una fronte leggermente convessa ed una gola piatta; la bocca, relativamente piccola, è posta in posizione sub-terminale; intorno alla bocca sono presenti 3 coppie di bargigli carnosi, 2 coppie superiori ed una
inferiore, mobili e molto sensibili; la bocca è armata di lunghi denti acuminati rivolti verso il davanti; all'interno della cavità orale sono presenti due ossa falciformi, dette denti faringei, dotate di
protuberanze ossee che permettono la masticazione; sulla testa, appena sotto l'occhio, è presente una spina, mobile e molto tagliente, che normalmente viene nascosta all'interno di una piega della pelle, ma
che viene eretta quando il pesce è impaurito; davanti agli occhi sono poste due piccole narici tubolari con funzione olfattiva; caratteristiche curiose sono la possibilità di emettere suoni, simili ad un
click facendo sbattere i denti faringei e di poter respirare ingerendo aria, l'ossigeno viene assorbito dalle pareti dell'intestino mentre i restanti gas vengono espulsi dall'ano sotto forma di bollicine.
La pinna dorsale, sostenuta da 4 o 5 raggi molli semplici, l'ultimo dei quali è sempre più lungo dei precedenti, e da 8 raggi molli ramificati, ha una forma trapezoidale discendente verso la pinna
caudale e termina con un lobo posteriore che sfiora il dorso; la pinna anale, sorretta da uno o 2 raggi molli semplice, con l'ultimo sempre più lungo, e da 4 o 5 raggi molli ramificati, ha una forma triangolare
ed è posta molto indietro sul ventre, oltre la fine della pinna dorsale; la pinna caudale, dalla larga forma trapezoidale, ha il margine posteriore profondamente inciso e diviso in due lobi dagli apici
arrotondati; le pinne ventrali, triangolari, sono poste in corrisondenza della pinna dorsale mentre le pinne pettorali, triangolari e con il bordo leggermente arrotondato, sono poste poco oltre il margine
inferiore dell'opercolo branchiale.
Gli esemplari giovani sfoggiano una livrea leggermente diversa da quella mostrata dagli esemplari più adulti.
La livrea degli esemplari giovani è abbastanza colorata: il colore di base è un celestino chiaro, con sopra disegnate una dozzina di strette barre trasversali, di color grigio scuro; le pinne
sono di un color giallo con riflessi di color arancione.
La livrea degli esemplari adulti è molto più colorata: il colore di base è un azzurro chiaro, con intensi riflessi, di color turchese iridescente, sul dorso, sulla fronte e sull'opercolo
branchiale; a volte è presente una banda trasversale, di color azzurro cobalto, alla fine del peduncolo caudale; le pinne sono di un color arancione carico o rosso.
La Yasuhikotakia modesta è un pesce molto pacifico, vivace e gregario; è consigliabile tenerlo in un gruppo di almeno 4 / 6 individui, altrimenti diventa timido e pauroso e tende a nascondersi; nell'acquario
di comunità convive egregiamente con tutti i pesci di piccola taglia come Boraras brigittae, Puntigrus tetrazona, Dawkinsia filamentosa oppure Desmopuntius hexazona; è molto adatto
alle vasche con folta vegetazione formata anche da piante con le foglie delicate come la Cabomba piauhyensis.
Non è un pesce particolarmente esigente per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua, che però deve essere molto ben filtrata ed areata; occorre dotare la vasca di un potente sistema di filtraggio ed effettuare
regolarmente dei cambi parziali preceduti da un'accurata sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi; sono consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Invece è molto soggetto ad ammalarsi di Ichthyophthirius multifiliis, comunemente chiamata la malattia dei puntini bianchi; per questo motivo occorre che l'acqua della vasca sia ad una temperatura più elevata
del normale, 26° / 30°, e molto costante nel tempo.
In natura è un pesce decisamente carnivoro, si nutre di vermi, insetti, larve e, soprattutto, di crostacei e gasteropodi acquatici, di cui stritola rumorosamente il guscio con i possenti denti anteriori; in acquario
preferisce mangime surgelato, artemia o chironomus, se di grandi dimensioni anche gamberetti e polpa di cozze; con il tempo accetta anche mangimi liofilizzati o secchi in grossi granuli; considerando la sua abilità nel mangiare i
gasteropodi acquatici viene spesso utilizzato per eliminare dall'acquario questi fastidiosi invertebrati.
In natura, all'inizio della stagione delle piogge, gli esemplari adulti risalgono i corsi d'acqua per andare a deporre le uova nella vegetazione temporaneamente sommersa dalle inondazioni; dopo la schiusa le giovani
larve cominciano a ridiscendere i corsi d'acqua; tutti gli esemplari messi in vendita provengono dalla cattura, in natura, delle giovani larve che poi vengono fatte crescere in apposite vasche di cemento.
Invece non si hanno notizie di una eventuale riproduzione in un acquario domestico; forse per la notevole grandezza degli esemplari fertili, circa 20 cm, o per la mancanza dello stimolo alla riproduzione dato
dall'avvicinarsi delle piogge monsoniche.
In definitiva è molto adatto ad una vasca popolata con pesci piccoli e pacifici, anche se gestita da un neofita; le uniche attenzioni che richiede consistono nell'utilizzare, per il fondale, un ghiaietto dai grani
arrotondati, nel coprire la vasca con un vetro, per evitare che salti fuori dalla vasca, e di mantenere la temperatura stabile e decisamente più elevata del normale.