Splendido Perciforme appartenente alla famiglia dei Cichlidae; è originario della costa atlantica del Centro America: bacino imbrifero del Rio Papaloapán, nel Messico centrale;
viene riprodotto ed allevato per l'acquariologia.
Presenta un corpo robusto, ovoidale, leggermente allungato e molto compresso lateralmente; il dorso è molto inarcato mentre il ventre lo è di meno; gli occhi sono relativamente grandi;
davanti agli occhi vi sono 2 coppie di narici con funzione olfattiva; la testa è grande ed appuntita, raccordata da una fronte inclinata; la bocca, grande, protrattile e con le labbra carnose, è in
posizione sub-terminale; l'opercolo branchiale è dotato di un preopercolo articolato e di un lembo inferiore (membrana branchiostega) che possono essere entrambi estroflessi; il peduncolo caudale,
allungato, è ben visibile.
La pinna dorsale, di forma trapezoidale e molto estesa in altezza, è sostenuta da 15 o 16 spine rigide e da 9 raggi molli; i primi 4 raggi molli, molto più lunghi dei successivi ed anche
delle spine rigide, formano un apice appuntito e rialzato che si prolunga in un lungo filamento; la pinna anale, trapezoidale, è sostenuta da 8 spine rigide e da 7 / 9 raggi molli; i primi 3 raggi
molli, anche loro molto più lunghi dei successivi e delle spine rigide precedenti, formano un apice appuntito che si prolunga in un filamento; la pinna caudale, di forma trapezoidale, ha il margine
dritto ed i due apici, molto appuntiti, che si prolungano in un corto filamento; le pinne ventrali, di forma triangolare, terminano con un lungo apice appuntito che supera il punto di inizio della
pinna anale; le pinne pettorali, trapezoidali, hanno il margine appena arrotondato.
La livrea è molto colorata; il colore di base è un grigio ardesia mentre la parte anteriore del ventre è di un color arancione carico e quella posteriore di color turchese; sul fianco
sono presenti 6 barre trasversale scure, di un color grigio antracite o nero, queste barre non sono sempre visibili oppure ne è visibile solo la parte mediana della terza che forma una macchia
quasi nera al centro del fianco; sul margine dell'opercolo branchiale, all'altezza della pinna pettorale, è disegnato un grosso ocello nero, circondato da un alone bianco o giallo; la pinna dorsale,
e quella anale sono di un color giallino / verde oliva, coperte da numerosi puntini di color turchese e con il margine distale ornato da una riga di color rosso acceso preceduta da un'altra riga di
color turchese; la pinna caudale è di un color giallino / verde oliva, segnata da numerosi trattini longitudinali, di color turchese, e con il margine superiore e quello inferiore segnati da una
sottile riga di color arancione; le pinne ventrali sono segnate da numerosi tratti longitudinali, di color turchese, mentre le pinne pettorali sono semi-trasparenti.
La popolazione degli affluenti meridionali del Rio Papaloapán presentano una colorazione più accesa e vivace nella zona ventrale rispetto a quelli degli affluenti settentrionali.
Vi sono poche differenze tra gli esemplari di sesso femminile e quelli di sesso maschile; quest'ultimi sono generalmente più grandi e presentano gli apici delle pinne dorsale ed anale più
lunghi ed appuntiti; solo durante la deposizione si può notare che gli esemplari di sesso femminile hanno una papilla genitale corta e tozza, detta ovopositore, mentre quelli di sesso maschile ne hanno
una più lunga e sottile.
Pesce molto robusto e longevo, purtroppo è abbastanza aggressivo, specialmente nel periodo della riproduzione; non è assolutamente adatto alla convivenza con pesci piccoli e pacifici; presenta
anche una spiccata territorialità interspecifica.
La soluzione migliore è allevare una coppia in una vasca di medio-grandi dimensioni, con un fondale composto da grossi ciotoli, in quanto ha il vizio di smuovere continuamente il fondo e di rovinare le piante;
è meglio inserire come arredamento soltanto piante molto robuste, grossi legni di torbiera e rocce; volendo si possono inserire uno o più grossi loricaridi corazzati come Platydoras armatulus,
Panaque nigrolineatus, Panaque suttoni, Panaque armbrusteri, Hypostomus plecostomus, Hypostomus punctatus.
In natura è carnivoro; si nutre della microfauna bentonica, di insetti, vermi, crostacei, molluschi, uova ed avannotti di altri pesci ed inoltre anche di semplici detriti organici che filtra
dopo aver preso bocconi di fondale; si nutre anche di alimenti vegetali ma solo in maniera casuale.
In acquario è praticamente onnivoro, preferisce mangime surgelato, artemia, chironomus, se di grossa taglia accetta anche polpa di cozze, pesciolini o gamberetti surgelati; è possibile
somministrare anche mangime di origine vegetale come foglie di lattuga o rotelle di zucchina o di banana; accetta volentieri anche mangimi liofilizzati oppure mangimi secchi in grossi granuli o in scaglie;
è consiglito somministrare mangimi studiati per intensificare i colori.
Abbastanza esigente per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua dell'acquario che devono rimanere molto stabili; dato il suo appetito smodato occorre dotare la vasca
di un potente sistema di filtraggio e fare frequenti ed abbondanti cambi dell'acqua preceduti da un'accurata sifonatura del fondo; sono inoltre consigliati regolari trattamenti con ozono ed aggiunte
settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
La riproduzione è possibile in una vasca appositamente dedicata, di media capacità, dotata di un potente filtraggio ed arredata con un poco di ghiaietto grossolano, rocce e legni di
torbiera; è difficile scoprire il sesso di questi grossi pesci ma è comunque meglio far formare una coppia affiatata e, per quanto posibile, di pari stazza in un gruppo di 5 o 6 giovani esemplari.
Dopo intensi giochi d'amore, in cui entrambi i riproduttori mostrano i loro colori più belli, viene ripulito un sasso o un legno; la femmina depone sul substrato ripulito le uova adesive, di
circa 2 mm di diametro e di color ambra, in fila semicircolari; il maschio immediatamente dopo le feconda; terminata la deposizione entrambi i genitori si alternano per ventilare le uova con le pinne
pettorali e per scacciare eventuali intrusi.
Le uova si schiudono dopo circa 48 ore e le larve sono trasportate dai genitori in una piccola buca, scavata nel fondale, in cui rimangono per altri 4-5 giorni, fino a quando non sono in grado
di nuotare liberamente; solo ora si possono somministrare naupli di artemia salina fatti appositamente dischiudere; i genitori seguono con attenzione i piccoli avannotti ancora per qualche settimana.
In definitiva è un pesce robusto, poco esigente e molto adatto all'acquario di un neofita alle sue prime esperienze.