Cipriniforme di media dimensione, appartiene alla famiglia dei Cobitidae; proviene dal bacino idrografico dei fiumi alluvionali del Borneo settentrionale e della penisola malese meridionale.
La classificazione è ancora controversa in quanto alcuni autori, Nalbant nel 2002 e Kottelat nel 2004, hanno incluso questa specie in una ristretta famiglia dei Botiidae mentre secondo altri autori
questa divisione, fondata su un ristretto numero di caratteri morfologici, è arbitraria; in attesa di una sistematica definitiva si utilizza la precedente classificazione.
Presenta un corpo fusiforme, molto allungato e di sezione triangolare, con il ventre quasi piatto; la testa è relativamente piccola e conica, raccordata da una fronte convessa ed una gola piatta;
la bocca, relativamente piccola, è posta in posizione sub-terminale; intorno alla bocca sono presenti tre coppie di bargigli carnosi, due coppie superiori ed una inferiore; la bocca è armata di denti grossi
ed acuminati, rivolti verso il davanti; all'interno della cavità orale sono presenti due ossa falciformi, dette denti faringei, dotate di protuberanze ossee che permettono la masticazione; sulla testa, appena
sotto l'occhio, è presente una spina bifide, mobile e molto tagliente, che normalmente viene nascosta all'interno di una piega della pelle, ma che viene eretta quando il pesce è impaurito; davanti agli occhi
sono poste due corte narici tubolari con funzione olfattiva; caratteristiche curiose sono la possibilità di emettere suoni, simili ad un click facendo sbattere i denti faringei e di poter respirare
ingerendo aria, l'ossigeno viene assorbito dalle pareti dell'intestino mentre i restanti gas vengono espulsi dall'ano sotto forma di bollicine.
La pinna dorsale, sostenuta da una spina rigida e da 12 / 14 raggi molli ramificati, ha una forma trapezoidale discendente verso la pinna caudale e termina con un lobo posteriore che sfiora il
dorso; la pinna anale, sorretta da un raggio molle semplice e da 5 o 6 raggi molli ramificati, ha una forma trapezoidale ed è posta molto indietro sul ventre, oltre la fine della pinna dorsale; la pinna
caudale, dalla larga forma trapezoidale, ha il margine posteriore profondamente inciso e diviso in due lobi dagli apici arrotondati; le pinne ventrali, triangolari, sono poste in corrispondenza della pinna
dorsale mentre le pinne pettorali, triangolari e con il bordo leggermente arrotondato, sono poste poco oltre la fine dell'opercolo branchiale.
La livrea è molto colorata; su di un fondo di color giallo, con riflessi verdastri, sono disegnate 10 / 12 barre verticali, di un color verde iridescente; sul muso sono invece disegnate 4 barre
longitudinali, sempre di un color verde iridescente, due parallele sulla fronte ed, una per lato, dalla bocca all'occhio; la pinna dorsale è semitrasparente con il margine distale ornato da un doppio bordo,
di color arancione e nero, e da un punto anteriore, di color nero; la pinna caudale è dello stesso colore del fianco, percorsa trasversalmente da alcune bande scure; le altre pinne sono semi-trasparenti,
con leggeri riflessi giallini.
Il Syncrossus reversa è molto simile al Syncrossus helodes ed al Syncrossuss hymenophysa dai quali si distingue sopratutto per l'andamento verticale delle barre colorate
poste davanti alla pinna dorsale e per l'assenza di trattini trasversali sul ventre.
Pesce molto vivace ed a volte aggressivo, è meglio allevare un piccolo gruppo in una vasca a loro dedicata; abbastanza adatto alla vasca di comunità se è in compagna di pesci altrettanto vivaci
e con le pinne corte come Trichopodus leerii, Trichopodus trichopterus, Puntigrus tetrazona.
Necessita di una vasca di medio-grandi dimensioni, con molte piante robuste, come lo Spathiphyllum wallisii oppure il Microsorum pteropus, legni e rocce per creare nascondigli; per
il fondale è consigliabile utilizzare un ghiaietto dai grani arrotondati.
Non è un pesce particolarmente esigente per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua, che però deve essere molto ben filtrata ed areata; occorre dotare la vasca di un potente sistema di
filtraggio ed effettuare regolarmente dei cambi parziali preceduti da un'accurata sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi; sono consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
In natura è un pesce decisamente carnivoro, si nutre di vermi, insetti, larve e, soprattutto, di crostacei e gasteropodi acquatici, di cui stritola rumorosamente il guscio con i possenti denti
anteriori; in acquario preferisce mangime surgelato, artemia o chironomus, se di grandi dimensioni anche gamberetti e polpa di cozze; con il tempo accetta anche mangimi liofilizzati o secchi in grossi
granuli; considerando la sua abilità nel mangiare i gasteropodi acquatici viene spesso utilizzato per eliminare dall'acquario questi fastidiosi invertebrati.
Non si hanno notizie di un'eventuale riproduzione in un acquario domestico; tutti gli esemplari in vendita provengono dalla cattura nelle zone di origine.
In definitiva è adatto ad una grande vasca, anche se gestita da un neofita, popolata con pesci vivaci; le uniche attenzioni che richiede consistono nel coprire la vasca con un vetro, per evitare
che salti fuori dalla vasca, e di mantenere la temperatura un poco più elevata del normale.