Piccolissimo Cipriniforme della famiglia dei Cyprinidae; è originario di Sumatra, del Borneo e delle Isole della Sonda; per la sua particolare provenienza e per la difficoltà
dell'allevamento in acquario è stato riprodotto in cattività solo da poco tempo.
Presenta un corpo fusiforme, decisamente allungato e molto compresso lateralmente; il dorso presenta un leggero dosso centrale; la testa è relativamente grande ed appuntita; l'occhio è
molto grande e forma un leggero dosso sulla fronte; la bocca, in posizione terminale, è leggermente orientata verso l'alto e priva di denti; all'interno della cavità orale sono presenti due ossa falciformi,
dette denti faringei, munite di numerose protuberanze ossee adattate alla masticazione; intorno alla bocca, contrariamente a molte altre specie di Cyprinidae, non sono presenti bargigli; la linea
laterale è incompleta; il peduncolo caudale è sottile e ben distinto.
La pinna dorsale, dalla forma triangolare lunga e stretta e sostenuta da 9 raggi molli, termina con un lobo posteriore che non sfiora il dorso; la pinna anale è di forma triangolare, è sorretta,
a sua volta, da 9 raggi molli, con i primi raggi più lunghi dei successivi, e termina con un lobo posteriore che sfiora il peduncolo caudale; l'inizio della pinna è posto molto indietro sul ventre, in
corrispondenza della fine della pinna dorsale; la pinna caudale, larga e di forma trapezoidale, ha il margine posteriore diviso in due lobi dagli apici arrotondati; le pinne ventrali, di forma triangolare,
sono poste più avanti della pinna dorsale; le pinne pettorali, piccole, triangolari e con il margine obliquo, sono poste ad un livello inferiore della bocca.
La livrea è particolarmente variabile e cangiante; il dorso ed il fianco possono essere di un turchese carico, di un azzurro cobalto oppure di un rosso rame, mentre il ventre è di color grigio
argento o arancione scuro; le pinne sono semi-trasparenti con intensi riflessi di un color azzurro cobalto.
Il dicromatismo tra gli esemplari di sesso femminile e quelli di sesso maschile è molto evidente; quest'ultimi hanno i melanofori più forti mentre gli eritrofori e gli iridofori sono molto
più sviluppati; per questo motivo la livrea degli esemplari di sesso maschile è molto più cangiante ed a tratti iridescente con riflessi metallici; inoltre, sulla pinna anale, è presente una vistosa
macchia ovale, di color rosso, vicino al margine anteriore; curiosamente gli esemplari di sesso maschile sono anche in grado di emettere dei suoni simili al gracidare delle rane.
Pesce molto pacifico, timido ma vivace è molto adatto alle vasche, anche di piccole dimensione, con folta vegetazione; convive egregiamente in un acquario di comunità con tutti i pesci
pacifici e di piccolissima taglia come piccoli caracidi o ciprinidi; essendo gregario è consigliabile tenerlo in branchi di almeno otto o dieci individui, altrimenti diventa timido e pauroso.
Purtroppo è un pesce molto sensibile alle variazioni dei valori chimici dell'acqua, che deve essere ben filtrata ed aerata e deve avere valori bassi del PH; per il suo mantenimento in
acquario sono necessari regolari cambi parziali preceduti da una sifonatura del fondo ma è molto importante curare la stabilità dei valori durante il successivo riempimento; sono consigliate aggiunte
settimanali di Oligoelementi, Bioelementi ed estratti di torba.
Il Sundadanio axelrodi soffre anche se, durante la cattura, viene esposto all'aria; si consiglia di utilizzare sempre un contenitore per eventuali pescaggi e trasferimenti.
Carnivoro, in natura si nutre della piccola fauna che trova nel suo ambiente: piccoli vermi, uova e larve di insetti; in acquario preferisce soprattutto chironomus surgelati o liofilizzati
ma accetta anche mangime secco in scaglie o in microgranuli.
La sua riproduzione in un acquario domestico è possibile ma molto difficile, a causa della sua intolleranza ai bruschi cambiamenti dei valori dell'acqua; la soluzione migliore è allestire una
vasca, il più grande possibile per dedicarla ad un piccolo harem; è necessario che questa vasca sia riempita con acqua dalle condizioni chimico-fisiche perfette (2° dGh; 5,5 PH; 29° C) e possibilmente filtrata
con torba attiva in granuli; è anche consigliato che la vasca da riproduzione sia poco illuminata ma fittamente piantumata, anche con piante galleggianti; in queste condizioni è molto probabile che cominceranno
ad apparire presto i primi avannotti.
Per salvare un numero maggiore di avannotti, che altrimenti verrebbero mangiati anche dai loro stessi genitori, è meglio sistemare sul fondo della vasca di riproduzione uno strato delle apposite bilie di vetro
ed aspirare i piccoli avannotti con un tubicino, in modo da non fargli prendere aria, per immetterli poi in una vaschetta di tulle molto sottile, sistemata all'interno della vasca da riproduzione; in
questa vasca i piccoli avannotti verrano inizialmente nutriti con infusori, rotiferi e parameci; dopo un paio di settimane potranno essere somministrati anche naupli di artemia salina appena schiusi.
In definitiva è una razza poco consigliabile per chi inizia a curare un acquario tropicale, mentre è molto interessante per l'esperto acquariofilo.