Caraciforme dalle grandi dimensioni, appartenente alla famiglia dei Serrasalmidae; proviene, in origine, dal Sud america; bacino del basso
corso del fiume Orinoco e dei suoi affluenti, Rio Inírida, Rio Guaviare, Rio Meta, Rio Vichada, Rio
Tomo, Rio Casanare, Rio Apure, Rio Guarico, in Colombia e Venezuela; è raramente allevato in cattività per il mercato dell'acquariologia.
Presenta un corpo tozzo, di forma romboidale, fortemente compresso lateralmente; sulla linea laterale, leggermente sinusoidale, sono presenti
da 24 a 31 squame carenate; la testa è grossa, rotondeggiante, con due coppie di grosse narici situate tra gli occhi; la bocca, posta in posizione terminale,
è dotata di mascelle robuste; i denti sono grossi, monocuspidati, molto affilati e sostituibili uno ad uno; essi fuoriescono dalle labbra particolarmente carnose;
la mandibola è decisamente più sviluppata della mascella superiore; l'opercolo branchiale è dotato di un piccolo pre-opercolo articolato; il peduncolo caudale
è sottile e ben distinto.
La pinna dorsale, trapezoidale, è sorretta soltanto da 14 / 18 raggi molli e presenta il margine distale leggermente arrotondato; dietro la
pinna dorsale è presente una piccola pinna adiposa, di forma triangolare e con il margine distale poco arrotondato; la pinna
caudale, dalla larga forma a delta, è leggermente incisa e suddivisa in due lobi simmetrici dagli apici arrotondati; la pinna anale, trapezoidale e
sorretta soltanto da 27 / 30 raggi molli, si estende su tutta la parte posteriore del ventre e presente i primi raggi leggermente più lunghi, a formare una
specie di virgola; le pinne ventrali, piccole e di forma triangolare, sono poste avanti alla pinna dorsale; le pinne pettorali, trapezoidali, lunghe e strette,
sono in posizione giugulare.
Vi sono notevoli differenze tra la livrea degli esemplari giovani rispetto a quella degli esemplari adulti.
Gli esemplari in livrea giovanile mostrano un color grigio argento scuro, con leggeri riflessi verdastri, cosparso da pochi, piccoli punti neri
irregolari; la pinna anale, quelle ventrali e quelle pettorali sono semi-trasparenti con riflessi verdastri, le altre pinne sono di color grigio scuro.
Gli esemplari adulti sono, invece, di un color grigio piombo con riflessi azzurri o argentei, senza alcuna puntinatura ma con una grossa macchia
scura sopra l'attaccatura della pinna pettorale; la gola e la parte anteriore del ventre sono di un color rossiccio scuro; dietro l'opercolo branchiale è
presente una puntinatura di color giallo oro, più intensa sul dorso e vicino all'opercolo branchiale e più rada verso il peduncolo caudale; la pinna anale è
di color grigio con il margine distale di color rosso fuoco; la pinna caudale presenta il margine
prossimale scuro, di color grigio piombo, mentre quello distale semi-trasparente con un piccolo bordo scuro; molto tipico è l'iride dell'occhio, di color grigio
argento, appena attraversato da una leggera banda verticale di color nero.
Molto simile al congenere Pygocentrus nattereri dal quale si distingue per l'iride di color grigio argento e non rosso e per la presenza della
macchia scura dietro l'opercolo branchiale
Pesce timido e riservato, al limite pauroso, ma estremamente aggressivo e feroce, convive difficilmente con i pesci di altre specie ed, addirittura,
con i suoi simili; da adulto è pericoloso anche per l'uomo; assolutamente non adatto alle vasche di comunità; deve essere tenuto in grosse vasche, arredate da
poche piante robuste, rocce e molti legni di torbiera, disposti a formare una vera foresta subacquaea.
E', comunque, consigliabile tenerlo inizialmente in branchi di almeno quattro o sei individui che andranno inesorabilmente riducendosi ad un solo
esemplare, il più forte ed il più feroce del gruppo.
Pur essendo una specie originario del Sud America la maggior parte degli esemplari in commercio provengono dagli allevamente ed ormai sono poco
sensibili ai valori chimici dell'acqua che deve essere solo molto ben aerata e filtrata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato, con la portata oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario; a causa del suo appetito smodato si consiglia anche di
effettuare regolarmente degli abbondanti cambi parziali preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi ed eventuali trattamenti
con Ozono.
Carnivoro; in natura si nutre di tutta la fauna che arriva a tiro dei suoi terribili denti, vermi, insetti, crostacei, pesci ed anche di uccelli e grossi
mammiferi; in acquario accetta qualsiasi tipo di mangime: se di piccola taglia accetta artemie e chironomus surgelati, se di grande taglia occorre somministrare
gamberetti, pesciolini e polpa di cozze surgelati; accetta anche Mangime Liofilizzato oppure mangime secco
in granuli.
La riproduzione in acquario di questo temibile pesce è resa difficile dalle dimensioni raggiunte dagli esemplari adulti e dalla loro aggressività; occorre
predisporre una vasca appositamente dedicata, di grande capacità, con acqua molto tenera ed acida, filtrata con torba sino ad assumere una colorazione marroncina molto
intensa; come arredamento è adatto un fittume di piante galleggianti robuste come il Ceratophyllum Demersum; è anche consigliabile una scarsa illuminazione.
Non è semplice distinguere il sesso ed è quindi consigliabile far formare una coppia in un branchetto di quattro o sei individui giovani e poi allevarla
nella vasca predisposta alla riproduzione, sino a quando non siano maturi; dopo la deposizione le uova rimangono attaccate alle piante galleggianti e vengono sorvegliate
da entrambi i genitori; dopo due / 10 giorni avviene la schiusa e dopo un'altra settimana i piccoli avannotti hanno riassorbito il sacco vitellino e nuotano liberamente;
solo ora possono essere nutriti con naupli di artemia salina e mangime vegetale in polvere.
Poco adatto alla vasca dell'acquariofilo dilettante ed assolutamente non adatto alle vasche di comunità.