PESCI
DI ACQUA DOLCE TROPICALE




Nomenclatura binomiale
Pseudacanthicus leopardus
Stoneiella leopardus
Nome comune
Pesce a ventosa leopardato, pesce vela leopardo
Catus pleco, xingu-kaktuswels, leopardipiikkipleko, leopardsugemalle, L600
Dimensione
Massima in natura 40 cm
In acquario 6 / 30 cm
Valori dell'acqua
Temperatura: 22° / 28° C
Durezza: 4° / 30° dGh
PH: 6 / 7,5
Allevamento e compatibilità in acquario
Siluriforme di grosse dimensioni, appartenente alla famiglia dei Loricariidae; proviene originariamente dal bacino del Rio Rupununi, in Guyana; attualmente la maggior parte degli esemplari posti in commercio provengono dalle fattorie di allevamento.
Presenta un corpo claviforme, tozzo, con la molto schiena inarcata ed il ventre piatto; il corpo è quasi completamente ricoperto da piastre ossee incernierate tra di loro a formare una lorica; sul fianco vi sono 4 o 5 serie longitudinali di spine uncinate che fuoriescono leggermente dalla pelle, dando al Pseudacanthicus leopardus l'aspetto di un "Cactus"; la testa è grande, appuntita e completamente ricoperta da piastre ossee saldate tra di loro; gli occhi, posti in posizione dorsale e molto mobili, sono prominenti e protetti da una sporgenza ossea; molto caratteristica la pupilla con la singolare forma ad Ω rovesciata; davanti agli occhi vi sono due evidenti narici tubolari, con funzione olfattiva; la bocca, in posizione ventrale, assume la forma di una ventosa protrattile; le labbra, molto sviluppate, sono ricoperte da tubercoli abrasivi mentre i denti sono piccoli, conici ed uncinati; ai lati della bocca vi sono due corti bargigli; l'orifizio branchiale è ridotto ad una stretta fessura, protetta da 12 spine uncinate mobili; il peduncolo caudale è tozzo, poco allungato e molto compresso lateralmente.
La pinna dorsale, triangolare, è sostenuta da una spina rigida, molto spessa e leggermente arquata, e da 8 raggi molli ramificati; la pinna si estende molto in altezza, tanto da sembrare una vela, e termina con un lungo lobo posteriore che si appoggia sul dorso; dietro la pinna dorsale è presente una piccola pinna adiposa, di forma triangolare; la pinna caudale, dalla larga forma a delta, presenta le spine rigide esterne molto spesse e più lunghe delle altre, che si prolungano a formare due filamenti; la pinna anale, triangolare e sostenuta da una spessa spina rigida e da 4 o 5 raggi molli, presenta il margine distale molto arrotondato; le pinne ventrali, di forma triangolare, si estendono orizzontalmente e sono sostenute da una spessa spina rigida, leggermente arquata, e da 5 raggi molli; le pinne pettorali, triangolari ed in posizione giugulare, sono sostenute da una spessa spina rigida, arquata e coperta da piccoli aculei ossei, e da 6 raggi molli.
Questa è una specie assai ricercata per gli splendidi colori della livrea: su un fondo di color grigio argento o giallo oro vi sono disegnate numerose grosse macchie irregolari, di color marroncino scuro o grigio antracite; la pinna caudale è di color giallo canarino cosi come il margine distale della pinna dorsale e del margine anteriore delle pinne pettorali.
Pesce molto pacifico e tranquillo, è di abitudini crepuscolari o notturne; è estremamente adatto all'acquario di comunità, anche in compagnia di piccoli pesci pacifici, come i Caracidi; è di indole gregaria da giovane ma diviene territoriale da adulto.
Preferisce un grande acquario, arredato con molte rocce e legni di torbiera, a formare un labirinto, e fittamente piantumato da una folta vegetazione formata da piante robuste; non è particolarmente esigente per quanto riguarda le caratteristiche chimiche dell'acqua che deve solo essere ben filtrata, meglio se tramite un Filtro Esterno pressurizzato, con la portata oraria di almeno due volte la capacità dell'acquario; a causa dell'abbondanza di escrementi che rilascia, si consiglia anche di effettuare frequentemente degli abbondanti cambi parziali preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi.
Prevalentemente vegetariano, sia in natura che in acquario si ciba soprattutto di alghe patinose che bruca in continuazione da piante e legni; non disdegna però le apposite pasticche di mangime vegetale o le sfoglie di alghe liofilizzate, da somministrare subito prima di spegnere le luci.
La riproduzione è relativamente facile, considerando le dimensioni raggiunte dagli individui adulti; è consigliabile allestire una vasca a loro dedicata, riempita con acqua dalle caretteristiche sopra indicate e molto ben filtrata; occorre una vasca di grandi dimensioni, molto tranquilla, priva di illuminazione e preferibilmente con i vetri oscurati; come arredamento sono molto indicati dei pezzi di tubo, in bambù o in plastica, di adeguate dimensioni e disposti orizzontalmente nella direzione della corrente.
Introdotta la coppia di riproduttori, il maschio è caratterizzato dalle lunghe escrescenze spinose che crescono sui primi raggi delle pinne pettorali, la si deve lasciare assolutamente in pace, limitandosi ad alimentare abbondantemente i riproduttori con le apposite pasticche di mangime vegetale e con vegetali freschi.
La femmina, quando è pronta, depone le uova in uno dei tubi e il maschio provvede poi a fecondarle; generalmente il maschio effettua una specie di cova delle uova e poi entrambi i genitori provvedono a proteggere i piccoli avannotti.
Una volta nati i piccoli avannotti, dopo aver riassorbito il sacco vitellino, si nutrono da subito di alghe patinose, come i genitori, è consigliabile lasciare una o più pasticche di mangime vegetale nei pressi del tubo eletto come tana oppure delle foglie di lattuga appena sbollentate o delle rotelle di banana o di zucchina.
In definitiva è un pesce molto consigliabile sia per il neofita che per l'esperto acquariofilo, a patto di ospitarlo in vasche di grandi dimensioni.

Paracheirodon Axelrodi

Paracheirodon Innesi

Aphyocharax Anisitsi

Hyphessobrycon Amandae

Hyphessobrycon Erythrostigma

Hyphessobrycon Pulchripinnis
Indice dei Pesci di Acqua Dolce Tropicale