Piccolo Perciforme appartenente alla famiglia dei Cichlidae; è originario del Brasile, nella parte finale del bacino del Rio delle Amazzoni e del Rio Negro;
attualmente viene comunemente allevato per l'acquariofilia.
Presenta un corpo robusto, dalla forma ovoidale, abbastanza compresso lateralmente; la testa, piccola ed appuntita, è raccordata da una fronte e da una gola
leggermente convesse; sulla testa sono presenti un paio di narici che non hanno funzione respiratoria ma olfattiva; la bocca, piccola e piatta, è protrattile; all'interno sono presenti due
ulteriori mandibole faringee dotate di denti robusti; la disposizione dei muscoli della masticazione permette la possibilità di muovere indipendentemente le doppie mandibole per masticare
il cibo, spesso troppo grande per un unico boccone; il peduncolo caudale è largo ma ben distinto.
La pinna dorsale, molto sviluppata in altezza e sostenuta da 15 spine rigide e da 8 o 9 raggi molli, termina con un lobo posteriore, dall'apice superiore allungato che termina
con un filamento; la pinna anale, dalla forma trapezoidale, termina anch'essa con l'apice inferiore appuntito; la pinna caudale, di forma trapezoidale, ha il margine arrotondato; le pinne
pettorale, trapezoidali, sono allungate e con il margine appena arrotondato; le pinne ventrali, triangolari, sono molto allungate e terminano con un lungo apice appuntito.
La livrea è particolarmente elegante e colorata; il ventre è di un color azzurrino chiaro, metallizzato, tendente al turchese o al crema, a volte screziato di rosso e di giallo;
la testa ed il dorso sono più scuri, tendenti al verde oliva; una linea irregolare più scura parte dall'occhio per arrivare al peduncolo caudale; le pinne sono screziate di turchese e di rosso.
Pesce tranquillo, pacifico, adatto alla convivenza anche con pesci più piccoli come i caracidi Paracheirodon axelrodi oppure i Paracheirodon innesi.
Inoltre necessita di una vasca piccola o media, con molte piante robuste, come l'Anubias congenis o la Cryptocoryne ciliata, legni e rocce per creare nascondigli.
Non è particolarmente esigente per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua, nè per quanto riguarda l'alimentazione in quanto è praticamente onnivoro; accetta qualsiasi tipo di
mangime, sia secco in granuli o in scaglie, sia liofilizzato che surgelato.
La riproduzione è possibile anche in un acquario di comunità; il maschio si distingue dalla femmina per la colorazione più intensa e le pinne dorsale ed anale più appuntite e con
gli apici allungati, è comunque meglio far formare naturalmente una coppia affiatata entro un gruppo di cinque, sei giovani individui.
I genitori praticano intense cure parentali controllando assiduamente prima le uova, che depongono su rocce piatte o in caverne, e poi anche i piccoli nati, proteggendoli dagli
altri pesci.
Dopo la deposizione le uova si schiudono in due, tre giorni, una temperatura elevata accelera il processo ma rende più nervosi i riproduttori che potrebbero mangiare le uova;
per i primi giaorni dopo la schiusa i piccoli nati devono riassorbire il sacco vitellino e resteranno attaccati alla roccia; dopo una settimana circa i piccoli nuotano liberamente nella vasca.
Per i primi periodi di vita è consigliabile nutrire gli avannotti con naupli di artemia salina fatti schiudere all'uopo; quando raggiungono una taglia di un paio di centimetri si
possono nutrire come gli adulti.