Piccolo Caraciforme appartenente alla famiglia dei Characidae o Characinidae; proveniente in origine dal Sud America: bacino idrografico del medio corso
dell'Orinoco, nel tratto compreso tra gli affluenti Rio Ventauri e Rio Apure; Rio Meta ed i suoi affluenti Rio Humadea, Rio Guatiquá, Rio Manacacías, Rio Cusiana
e Rio Casanare in Colombia; nonostante la sua bellezza è poco allevato per l'acquariologia.
Presenta un corpo di forma romboidale, abbastanza allungato e compresso lateralmente; la testa è grande e leggermente arrotondata; la bocca, piccola e leggermente orientata verso l'alto, è in posizione terminale;
l'occhio è grande e ben evidente; il peduncolo caudale, lungo e sottile, è ben distinto dal resto del corpo.
La pinna dorsale, posta oltre il centro del corpo, ha una forma triangolare ed è sostenuta da 10 o 11 raggi molli; dietro la pinna dorsale è presente una piccola pinna adiposa; la
pinna caudale è profondamente divisa in due lobi simmetrici, con gli apici arrotondati leggermente; la pinna anale, trapezoidale, si estende su quasi tutta la parte posteriore del ventre ed è sostenuta da 1 / 3 spine
rigide, con la terza più lunga delle precedenti, e 18 raggi molli, con i primi più lunghi ed i successivi a decrescere; le pinne ventrali, triangolari, sono poste in corrispondenza della pinna dorsale mentre le pinne
pettorali sono in posizione giugulare.
La livrea è molto colorata; il dorso è di color verde oliva mentre il ventre è di color grigio argento; sul fianco una grossa banda, di color azzurro cobalto, congiunge il ventre con il peduncolo caudale;
la parte superiore dell'iride è intensamente colorata di rosso; la pinna caudale presenta sulla linea mediana una banda longitudinale, di color scuro,
azzurro cobalto o nero; le pinne sono semi-trasparenti con leggeri riflessi turchesi.
L'Hyphessobrycon metae è molto simile all'Hyphessobrycon peruvianus, dal quale si distingue per la corporatura più profonda e meno snella, per la pinna dorsale triangolare, posta più indietro
della metà del dorso, per il ventre di color grigio argento e per la mancanza delle segnature, di color rosso, alla radice dei lobi della pinna caudale.
Pesce di indole vivace ma molto pacifica; convive egregiamente con tutti i pesci di piccola taglia come i caraciformi; è sempre consigliabile tenerlo in branchi di almeno 8 o 10 individui, nel caso contrario
diventa timido e pauroso perdendo la sua particolare luminosità; è molto adatto alle vasche arredate con rocce, legni di torbiera e fittamente piantumato, anche con piante delicate.
Originario del Sud America è abbastanza sensibile ai valori chimici dell'acqua che deve essere molto tenera, acida, molto ben filtrata ed ossigenata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno tre volte la capacità dell'acquario; si consiglia anche di effettuare regolarmente dei cambi parziali
preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi.
Carnivoro; in natura si nutre di piccoli crostacei, uova e larve di insetto, vermi, uova di pesce; in acquario accetta mangime surgelato: soprattutto i chironomus; accetta anche il Mangime Liofilizzato
ed il mangime secco in scaglie o in microgranuli.
La riproduzione è difficile da realizzare ma possibile anche per un acquariofilo poco esperto; occorre un acquario dedicato solo alla loro riproduzione, dalla capacità di circa 20 litri; la vasca
va riempita con acqua molto tenera ed acida, 1° o 2° dGh e PH 6; è meglio predisporre un filtraggio con granuli di torba attiva; ad un centimetro dal fondo deve essere posizionata una griglia orizzontale a maglie fitte
che permetta alle uova di raggiungere il fondo senza essere mangiate; le uova sono molto sensibili alla luce e quindi conviene che le pareti della vasca siano oscurate e che l'acquario sia sistemato in un posto molto buio;
come arredamento basta disporre qualche filo di Ceratophyllum demersum.
E' difficile distinguere il sesso e comunque è sempre meglio far formare una coppia in un branchetto; pescare ed introdurre i riproduttori nella vasca di riproduzione quando si vede che il maschio tenta di
avvolgere con il proprio corpo quello della femmina; dopo la deposizione si allontanano i riproduttori e si toglie quasi tutta l'acqua.
La schiusa delle uova avviene dopo circa 6 giorni dalla deposizione e per i successivi 2 giorni gli avannotti devono assorbire il sacco vitellino; solo quando gli avannotti nuotano liberamente si possono
somministrare rotiferi, infusori o parameci oppure gli appositi mangimi liquidi per pesci ovipari.
Dopo un paio di settimane si possono somministrare i naupli di artemia salina fatti appositamente dischiudere; quando hanno raggiunto la lunghezza di un centimetro si può utilizzare il comune mangime.
Per tutti questi motivi è una specie abbastanza consigliabile per chi inizia a curare un acquario tropicale.