Siluriforme appartenente alla famiglia dei Loricaridae; proviene dal bacino idrografico dell'alto corso del fiume Orinoco, in Venezuela.
Presenta un corpo dalla caratteristica forma a clava, con il dorso inarcato ed il ventre piatto; la testa è grande e ricoperta da piastre ossee saldate insieme; la parte posteriore del corpo ed il
peduncolo caudale sono più sfinati, allungati e ricoperti da piastre ossee articolate; gli occhi, leggermente sporgenti, sono molto piccoli e formano un piccolo dosso sulla fronte; sulla fronte, appena avanti agli
occhi, sono anche presenti due corte narici tubolari con funzioni olfattive; la bocca è grande e posta in posizione ventrale; ai lati della bocca sono presenti due piccoli bargigli carnosi; le labbra sono
riunite a formare una ventosa; la dentatura, simile ad una raspa, è costituita da 4 grandi piastre ricoperte da escrescenze ossee adatte a raschiare le alghe patinose; l'opercolo branchiale è relativamente piccolo.
La pinna dorsale, di forma trapezoidale è sorretta da 2 lunghe spine rigide, molto massicce e decisamente arquate verso il dietro e da 7 raggi molli ramificati, più corti, a scalare; la pinna è molto
estesa in altezza e termina con un lobo posteriore; dietro la pinna dorsale è presente una piccola pinna adiposa, di forma triangolare; la pinna anale, sostenuta da 5 raggi molli, è molto piccola e di forma
trapezoidale.
La pinna caudale ha una forma triangolare e con il margine profondamente inciso e diviso in due lobi asimmetrici, con quello inferiore più molto allungato, e con gli apici appuntiti;
le pinne ventrali, molto larghe e di forma triangolare, iniziano più indietro della pinna dorsale; le pinne pettorali, a forma di falce, sono molto sviluppate in lunghezza ed hanno il primo raggio molto più
massiccio dei successivi.
La livrea è molto elegante ed appariscente: tutto il corpo è di un color giallo con intensi riflessi verdastri; la testa e la parte anteriore sono ricoperti da numerose macchie, regolari, di color
giallo oro; le pinne, dello stesso colore del corpo, hanno intense sfumature di color giallo oro.
Non vi sono notevoli differenze tra gli esemplari adulti di sesso maschile e quelli di sesso femminile; quella più evidente è la presenza, negli esemplari di sesso maschile, di numerose escrescenze
simili a spine, dette odontidi, sul margine posteriore dell'opercolo branchiale e lungo il margine anteriore del primo raggio delle pinne pettorali.
L'Hemiancistrus subviridis è molto simile al Baryancistrus demantoides, in basso nell'ultima foto, con il quale viene spesso confuso; la differenza più evidente consiste nella distanza
tra la pinna dorsale e la pinna adiposa, molto superiore nell'Hemiancistrus subviridis e nel fatto che la pinna dorsale di quest'ultimo non è unita al dorso da un'ulteriore membrana.
Di abitudini crepuscolari e notturne è un pesce pacifico, anche se i maschi possono, a volte, contendersi un territorio; è perfettamente adatto all'acquario di comunità, anche in compagnia di piccoli
pesci pacifici come i caracidi.
Poco vivace, necessita di una vasca di media grandezza, arredata con legni di torbiera e rocce disposte a fare numerosi nascondigli, molte piante robuste, come Microsorum pteropus oppure
Anubias barteri; considerando la dieta vegetariana sono sconsigliate piante delicate o sottili.
Anche se la maggior parte degli esemplari presenti in commercio provengono dalla cattura nelle zone di origine, è un pesce molto tollerante, non è particolarmente esigente per quanto riguarda i valori
chimici dell'acqua che deve essere relativamente povera di ioni ed avere un PH intorno alla neutralità; è, invece, più esigente per quanto riguarda la qualità dell'acqua che deve essere ben filtrata ed ossigenata;
è meglio dotare la vasca di un potente impianto di filtraggio ed effettuare frequentemente dei cambi parziali dell'acqua preceduti da un'accurata sifonatura del fondo per via delle numerosi deiezioni prodotte a
causa della loro dieta vegetariana; sono inoltre consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
In natura si nutre delle alghe patinose che trova sulle rocce o sui legni e della microfauna in esse contenuta; in acquario accetta volentieri mangime secco vegetale in pasticche, da somministrare le
sera prima di spegnere le luci; accetta volentieri anche cibo vegetale fresco come rotelle di banana o di zucchina, foglie di lattuga o di spinacio ed anche mangime proteico surgelato come i chironomus.
La sua riproduzione in acquario è relativamente facile, simile a quella del genere Ancistrus.
Per la riproduzione occorre allestire una vasca di media grandezza dedicata, riempita con acqua dalle caretteristiche indicate e molto ben filtrata; è preferibile che abbia i vetri oscurati e sia posta
in un luogo molto tranquillo; come arredamento sono molto indicati dei pezzi di tubo, in bambù o in plastica, disposti orizzontalmente nella direzione della corrente.
Introdotta la coppia di riproduttori prescelti nella vasca appositamente preparata la si deve lasciare assolutamente in pace, limitandosi ad alimentare sostanziosamente i riproduttori, con mangime
surgelato e vegetale come i chironomus e le apposite pasticche di mangime vegetale.
La femmina, quando è pronta, depone le uova in uno dei tubi e il maschio provvede poi a fecondarle; dopo la deposizione è il maschio a sorvegliare prima le uova e poi i piccoli; non si hanno notizie
precise sui tempi di schiusa delle uova, probabilmente 3 o 4 giorni, e di riassorbimento del sacco vitellino da parte degli avannotti, all'incirca 10 / 12 giorni.
Gli avannotti, dopo aver riassorbito il sacco vitellino, escono dalla tana e si nutrono, da subito come i genitori, di alghe patinose; è consigliabile lasciare nei pressi del tubo eletto come
tana una o più pasticche di mangime vegetale oppure delle foglie di lattuga appena sbollentate o delle rotelle di banana.
E', in definitiva, molto consigliabile, come tutti gli altri appartenenti al genere Baryancistrus, per l'acquario di comunità del neofita.