Piccolo Ciprinodontiforme della famiglia dei Nothobranchiidae; proviene dalle zone costiere dell'Africa Occidentale: Guinea Bissau, Sierra Leone e Liberia.
Presenta un corpo fusiforme, molto allungato e con il ventre leggermente sporgente; la testa è relativamente grande ed occupa tutta la parte anteriore del corpo; la fronte è piatta;
la bocca è grande, posta in posizione terminale e orientata verso l'alto; il peduncolo caudale è poco evidente.
La pinna dorsale, dalla forma trapezoidale, è posta molto indietro, appena prima del peduncolo caudale, e termina con un lobo posteriore allungato e dall'apice
appuntito; la pinna anale, trapezoidale, si estende dall'ano al peduncolo caudale e termina con un lobo posteriore dall'apice appuntito; la pinna caudale, dalla forma trapezoidale, termina
con un margine arrotondato; le pinne pettorali, dalla forma trapezoidale, sono molto allungate e terminano con un margine arrotondato; le spine della pinna caudale, parzialmente separate
le une dalle altre, danno alla pinna un aspetto seghettato; le pinne ventrali, triangolari, corte e molto sottili, sono poste appena prima della pinna anale.
La livrea presenta un evidente dimorfismo tra gli esemplari di sesso maschile e quelli di sesso femminile.
Gli esemplari di sesso femminile, sempre più piccoli di quelli di sesso maschile, hanno la livrea di un color grigio rosato con il dorso di color verde oliva; una evanescente banda
longitudinale collega l'occhio con la fine del peduncolo caudale; le pinne sono semi-trasparenti.
La livrea degli esemplari di sesso maschile è molto più colorata ed appariscente: il corpo è di un color grigio rosato; il dorso è percorso da una fascia di color giallo cromo
mentre il fianco è intensamente macchiettato di turchese; le pinne sono di color turchese o giallo cromo puntinate di nero ed orlate da un bordo di color rosso od arancio; caratteristiche
della specie le due sottili linee rosse nella parte posteriore della pinna anale che proseguono nella parte inferiore della pinna caudale.
E' un pesce molto pacifico, tranquillo e timido ma piuttosto delicato; è da tenere in acquari dedicati, di piccola grandezza, con un'abbondante vegetazione ed una illuminazione
non troppo intensa; l'acqua della vasca dovrebbe avere una durezza intorno ai 6° dGh ed un PH intorno al 6,5°; è consigliabile un buon filtraggio meglio se con torba attiva in granuli.
Utile, specialmente per favorire la riproduzione, ma non necessario per il mantenimento il trattamento dell'acqua con estratti di torba liquida.
L'Epiplatys fasciolatus è anche molto indicato per un acquario di comunità popolato con pesci piccoli ed altrettanto tranquilli, come altri ciprinodontiformi o i caracidi.
In natura è un insettivoro, si nutre soprattutto di uova, larve ed adulti di insetti che cattura sul pelo dell'acqua; in acquario accetta mangime surgelato, preferibilmente i
chironomus oppure le artemie o i mysis; qualche volta accetta anche il liofilizzato o il secco in scaglie minute.
La riproduzione è relativamente facile da realizzare; occorre predisporre un acquario dedicato solo ad una coppia, anche se è facile distinguere il maschio dalla
femmina conviene scegliere una coppia affiatata in un gruppo di 5 / 7 giovani individui; la vasca dovrebbe avere una capacità di circa venti litri ed essere riempita con acqua dalla durezza di
5° o 6° dGh ed un PH intorno 6 / 6,5; come filtraggio basta un piccolo filtro di spugna sintetica mentre come arredamento, occorre solamente con un ciuffo di torba filamentosa oppure lana
sintetica grossolana; apparentemente gli adulti non predano la loro prole e quindi non accorre predisporre una separazione; le uova sono invece molto sensibili alla luce e quindi conviene che
le pareti della vasca siano oscurate e che l'acquario sia sistemato in un posto tranquillo e molto buio.
Dopo la deposizione, che avviene nel substrato, si allontanano i riproduttori e si toglie quasi tutta l'acqua; si lascia la vasca in funzione ad una temperatura di 23° / 25° C per
circa due settimane.
Dopo la schiusa si comincia ad aggiungere un poco di acqua per volta in modo da dare spazio agli avannotti che inizialmente vanno alimentati con infusori, rotiferi e Cyclops;
dopo un paio di settimane si può passare ad alimentarli con naupli di artemia salina fatti dischiudere apposta.
Considerando che è un pesce che spesso salta fuori dall'acqua, per ghermire un insetto, conviene che la vasca sia dotata di un coperchio, formato da una lastra di vetro o da una
rete a maglie sottili, posto ad un paio di centimetri dal pelo dell'acqua.