Piccolo siluriforme della famiglia dei Callichthyidae; è originario del alto bacino imbrifero del
Rio delle Amazzoni: ramo sorgentizio destro Rio Ucayali, Rio Ampiyacu,
lago Yarina Cocha, in Perù; ramo sorgentizio sinistro Rio Maranon, Rio Napo, Rio Pastaza, in Equador e Perù; medio bacino del Rio delle Amazzoni: Rio Purus, Rio Macapà; sono stati rinvenuti
degli esemplari nei fiumi costieri del Suriname ma non è ancora certo se siano autoctoni o se siano sfuggiti da un allevamento, essendo ormai questa specie una di quelle più riprodotte ed
allevate nel mondo per il mercato dell'acquariologia.
Presenta un corpo ovoidale, tozzo e poco allungato, con il dorso decisamente convesso ed il ventre quasi piatto; la testa e la parte anteriore del corpo sono racchiuse
in una scatola ossea rigida mentre la parte posteriore è ricoperta da piastre ossee mobili che, nell'ordine di due file orizzontali, sono connesse tra di loro a mo' di embrice ( tegola
romana o tegola piana ); la testa è relativamente grande e tondeggiante; davanti agli occhi sono presenti due piccole narici tubolari, con funzioni olfattive; la bocca, piccola,
è posta in posizione sub-ventrale ed è contorniata da tre coppie di bargigli carnosi, quattro lunghi e due corti, utilizzati come organi di senso; il peduncolo caudale è ben distinto;
una caratteristica peculiare deriva dal fatto che può integrare la respirazione branchiale con l'assorbimento dell'ossigeno attraverso la membrana intestinale: non è raro infatti che
il nostro Corydoras trilineatus salga a galla, letteralmente, a "prendere una boccata d'aria".
La pinna dorsale, dalla forma trapezoidale e sorretta da una spina rigida, piuttosto massiccia, e da 7 raggi molli ramificati, è posta al centro del dorso e termina con un
piccolo lobo posteriore; dietro la pinna dorsale è presente una piccola pinna adiposa, posizionata appena prima del peduncolo caudale; la pinna anale, piccola e sorretta a sua volta da
1 o 2 spine rigide e da 5 o 6 raggi molli, ha una forma triangolare ed è posta in corrispondenza della pinna adiposa; la pinna caudale, dal profilo trapezoidale, ha il margine inciso e
diviso in due lobi simmetrici e con gli apici arrotondati; le pinne ventrali, piccole e dalla forma triangolare, sono poste in corrispondenza
della pinna dorsale; le pinne pettorali, grandi e dalla forma triangolare, hanno la prima spina rigida massiccia, molto sviluppata e leggermente seghettata posteriormente.
La livrea è abbastanza colorata; il corpo è di un color grigio argento tendente al giallo dorato con il dorso di un grigio leggermente più scuro; la testa, l'opercolo
branchiale e la parte anteriore del corpo, fin sotto la pinna dorsale, sono ricoperti da un disegno formato da macchie meandroidi scure; nella parte posteriore del corpo vi è una grossa
zona mediana, di color grigio chiaro, attraversata longitudinalmente da una sottile riga irregolare, di color scuro o nero; al di sopra di questa zona vi sono altre macchie trasversali,
meandroidi o dritte, mentre al di sotto vi è una fila longitudinale di trattini scuri; la pinna dorsale, semi-trasparente e con i raggi più scuri, presenta una grande macchia scura
vicino al margine distale; la pinna caudale è attraversata da 5 file trasversali di piccoli trattini longitudinali; anche la pinna anale è segnata da 2 o 3 file trasversali di trattini
longitudinali.
Il Corydoras trilineatus è molto simile al Corydoras julii, proveniente dal Rio Paranaíba, nel Brasile nord-orientale; se ne distingue per la forma delle macchie
sulla parte anteriore: più lunghe e meandroidi invece che piccole ed appena vermiformi come nel Corydoras julii; è anche vero che vengono spesso ritrovati degli esemplari di una
delle due specie con caratteristiche opposte a quelle canoniche.
Pesce gregario, molto pacifico, di abitudini crepuscolari e notturne, passa quasi tutto il tempo nascosto sul fondo dell'acquario a cercare avanzi di cibo che trova con i suoi
lunghi bargigli; è molto adatto agli acquari di comunità, anche in compagnia di pesci piccoli ed altrettanto pacifici, come Hemigrammus armstrongi, Hemigrammus erythrozonus,
Hyphessobrycon herbertaxelrodi, Moenkhausia sanctaefilomenae, Hyphessobrycon eques, Pristella maxillaris.
Onnivoro, in natura si ciba di tutte le particelle alimentari che trova sul fondale; in acquario è considerato un ottimo pesce pulitore del fondo, si può nutrire
con mangime surgelato, artemia o chironomus, liofilizzato o mangime secco in scaglie o piccoli granuli oppure con le apposite pastiglie.
Pesce molto robusto, non è particolarmente esigente per quanto riguarda i valori chimico-fisici dell'acqua che deve essere solo ben filtrata ed ossigenata; è meglio effettuare,
di tanto in tanto, dei cambi parziali dell'acqua preceduti da una sifonatura del fondo; sono consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Non esigendo particolari caratteristiche dell'acqua né di alimentazione è molto adatto all'acquario del principiante alle prime esperienze, anzi non vi dovrebbe mai mancare
almeno una coppia di questi simpatici ed utilissimi pesci.
L'unica vera attenzione, per mantenere questo simpatico siluriforme in ottima forma, consiste nel sistemare sul fondo della vasca un substrato formato da ghiaietto dai margini
arrotondati, in quanto un fondo fatto con ghiaietto con i margini taglienti può ferire i delicati bargigli utilizzati dal Corydoras trilineatus per scovare il cibo.
La riproduzione è possibile anche all'appassionato purché si doti di una piccola vasca appositatamente deputata; di piccola capacità, con il livello dell'acqua a non più di
venticinque centimetri e dotata di un semplice filtro a spugna sintetica; le uova sono sensibili alla luce e quindi occorre aggiungere all'acqua della vasca da riproduzione un estratto di
torba liquido, che, inoltre, protegge le uova da eventuali attacchi funginei; è anche meglio schermare la vasca e posizionarla in un posto tranquillo; non occorre un particolare arredamento,
basta solo qualche filo di Ceratophyllum demersum.
Non è facile determinare il sesso dei riproduttori e quindi consigliabile prendere una coppia formatasi spontaneamente nella vasca di comunità; la femmina depone le uova
sulle superfici dell'ambientazione o direttamente sui vetri della vasca ed il maschio le feconda subito dopo; terminata la deposizione è meglio togliere i riproduttori e quasi tutta
l'acqua, senza mai scoprire le uova, rimpiazzandola con altra acqua dalle medesime caratteristiche.
Le uova si schiudono dopo 3 o 4 giorni e dopo altri 2 i piccoli hanno riassorbito il sacco vitellino; solo ora è possibile nutrirli con infusori e rotiferi, dopo una
settimana si possono somministrare naupli di artemia salina fatti schiudere apposta.