PESCI
DI ACQUA DOLCE TROPICALE



Nomenclatura binomiale
Corydoras metae
Nome comune
Corydoras bandito, cory del Rio Meta
Bandit cory, masked cory, Meta river cory, Meta panzerwels
Dimensione
Massima in natura 5 cm
In acquario 2 / 4 cm
Valori dell'acqua
Temperatura: 24° / 28° C
Durezza: 2° / 25° dGh
PH: 6 / 7,5
Allevamento e compatibilità in acquario
Piccolo siluriforme della famiglia dei Callichthyidae; è originario del bacino imbrifero del medio Orinoco: alto corso del Río Meta ed i suoi tributari Rio Humea, Rio Ocoa, Rio Guatiquía, Rio Negrito, Rio Guayuriba, Rio Manacacias e Rio Metica, nella Colombia centr-orientale; ormai questa specie è cosmopolita ed allevata ovunque per l'acquariologia.
Presenta un corpo ovoidale, tozzo e poco allungato, con il dorso decisamente convesso ed il ventre quasi piatto; la testa e la parte anteriore del corpo sono racchiuse in una scatola ossea rigida mentre la parte posteriore è ricoperta da piastre ossee mobili che, nell'ordine di due file orizzontali, sono connesse tra di loro a mo' di embrice ( tegola romana o tegola piana ); la testa è relativamente grande ed appena allungata; davanti agli occhi sono presenti due piccole narici tubolari, con funzioni olfattive; la bocca, piccola, è posta in posizione sub-ventrale ed è contorniata da tre coppie di bargigli carnosi, quattro lunghi e due corti, utilizzati come organi di senso; il peduncolo caudale è ben distinto; una caratteristica peculiare deriva dal fatto che può integrare la respirazione branchiale con l'assorbimento dell'ossigeno attraverso la membrana intestinale: non è raro infatti che il nostro Corydoras metae salga a galla, letteralmente, a "prendere una boccata d'aria".
La pinna dorsale, dalla forma trapezoidale e sorretta da una spina rigida, piuttosto massiccia, e da 8 raggi molli ramificati, è posta al centro del dorso e termina con un piccolo lobo posteriore; dietro la pinna dorsale è presente una piccola pinna adiposa, posizionata appena prima del peduncolo caudale; la pinna anale, piccola e sorretta a sua volta da 1 o 2 spine rigide e da 5 o 6 raggi molli, ha una forma triangolare ed è posta in corrispondenza della pinna adiposa; la pinna caudale, dal profilo trapezoidale, ha il margine inciso e diviso in due lobi asimmetrici, con il superiore più grande dell'inferiore, e con gli apici arrotondati; le pinne ventrali, piccole e dalla forma triangolare, sono poste in corrispondenza della pinna dorsale; le pinne pettorali, grandi e dalla forma triangolare, hanno la prima spina rigida massiccia, molto sviluppata e leggermente seghettata posteriormente.
La livrea è abbastanza colorata; il fianco è di un grigio argento o un giallo oro molto chiaro con intensi riflessi dorati, specialmente sull'opercolo branchiale; una banda trasversale, quasi rettangolare e di colore scuro, scende verticalmente sull'occhio e si ricongiunge sulla fronte con la sua omologa formando una specie di forcella capovolta; un'altra banda scura copre quasi tutta la pinna dorsale e scende, obliqua, lungo il dorso sino alla fine del peduncolo caudale che copre interamente formando una specie di "L" coricata; il margine distale della pinna dorsale e le altre pinne sono semi-trasparenti.
Il Corydoras metae è molto simile al Corydoras melini ed al Coridoras Davidsandsi dai quali si distingue per la colorazione più dorata e per la banda obliqua posteriore che copre tutta la parte posteriore del peduncolo caudale e non solo la metà inferiore.
Pesce gregario, molto pacifico, di abitudini crepuscolari e notturne, passa quasi tutto il tempo nascosto sul fondo dell'acquario a cercare avanzi di cibo che trova con i suoi lunghi bargigli; è molto adatto agli acquari di comunità, anche in compagnia di pesci piccoli ed altrettanto pacifici, come Paracheirodon axelrodi, Paracheirodon innesi, Nematobrycon palmeri, Moenkhausia sanctaefilomenae, Prionobrama filigera, Pristella maxillaris.
Onnivoro, in natura si ciba di tutte le particelle alimentari che trova sul fondale; in acquario è considerato un ottimo pesce pulitore del fondo, si può nutrire con mangime surgelato, artemia o chironomus, liofilizzato o mangime secco in scaglie o piccoli granuli oppure con le apposite pastiglie.
Pesce molto robusto, non è particolarmente esigente per quanto riguarda i valori chimico-fisici dell'acqua che deve essere solo ben filtrata ed ossigenata; è meglio effettuare, di tanto in tanto, dei cambi parziali dell'acqua preceduti da una sifonatura del fondo; sono consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Non esigendo particolari caratteristiche dell'acqua né di alimentazione è molto adatto all'acquario del principiante alle prime esperienze, anzi non vi dovrebbe mai mancare almeno una coppia di questi simpatici ed utilissimi pesci.
L'unica vera attenzione, per mantenere questo simpatico siluriforme in ottima forma, consiste nel sistemare sul fondo della vasca un substrato formato da ghiaietto dai margini arrotondati, in quanto un fondo fatto con ghiaietto con i margini taglienti può ferire i delicati bargigli utilizzati dal Corydoras metae per scovare il cibo.
La riproduzione è possibile anche all'appassionato purché si doti di una piccola vasca appositatamente deputata; di piccola capacità, con il livello dell'acqua a non più di venticinque centimetri e dotata di un semplice filtro a spugna sintetica; le uova sono sensibili alla luce e quindi occorre aggiungere all'acqua della vasca da riproduzione un estratto di torba liquido, che, inoltre, protegge le uova da eventuali attacchi funginei; è anche meglio schermare la vasca e posizionarla in un posto tranquillo; non occorre un particolare arredamento, basta solo qualche filo di Ceratophyllum demersum.
Non è facile determinare il sesso dei riproduttori e quindi consigliabile prendere una coppia formatasi spontaneamente nella vasca di comunità; la femmina depone 2 / 5 uova in una specie di tasca formata dalle pinne ventrali ed il maschio le feconda immediatamente dopo; dopo la fecondazione la femmina deposita le uova, molto adesive, nel luogo prescelto per il nido; la coppia ripete più volte questa procedura sino a quando la femmina non ha esaurito le uova; terminata la deposizione è meglio togliere i riproduttori e quasi tutta l'acqua, senza mai scoprire le uova, rimpiazzandola con altra acqua dalle medesime caratteristiche.
Le uova si schiudono dopo 3 o 4 giorni e dopo altri 2 i piccoli hanno riassorbito il sacco vitellino; solo ora è possibile nutrirli con infusori e rotiferi, dopo una settimana si possono somministrare naupli di artemia salina fatti schiudere apposta.

Corydoras Melini

Corydoras Davidsandsi

Nematobrycon Palmeri

Moenkhausia Sanctaefilomenae

Prionobrama Filigera

Pristella Maxillaris
Indice dei Pesci di Acqua Dolce Tropicale