PESCI
DI ACQUA DOLCE TROPICALE






Nomenclatura binomiale
Chromobotia macracanthus
Botia macracantha, Botia macracanthus, Botia macrocanthus, Cobitis macracanthus
Nome comune
Botia pagliaccio
Clown Loach
Dimensione
Massima in natura 30 cm
In acquario 4 / 12 cm
Valori dell'acqua
Temperatura: 26° / 30° C
Durezza: 5° / 30° dGh
PH: 6,5 / 7,5
Allevamento e compatibilità in acquario
Cipriniforme di media dimensione, appartiene alla famiglia dei Cobitidae; proviene dai corsi d'acqua alluvionali dell'Indonesia: bacino imbrifero dei fiumi Jambi, Sumatera Selatan, Batang Hari, Musi, Tulang Bawang, nella zona sud-orientale dell'isola di Sumatra, bacino imbrifero dei fiumi Kapuas, Pawan e Kayan, nel Borneo occidentale.
La classificazione è ancora controversa in quanto alcuni autori, Nalbant nel 2002 e Kottelat nel 2004, hanno incluso questa specie in una ristretta famiglia dei Botiidae mentre secondo altri autori questa divisione, fondata su un ristretto numero di caratteri morfologici, è arbitraria; in attesa di una sistematica definitiva si utilizza la precedente classificazione.
Presenta un corpo fusiforme, di sezione triangolare, con il dorso molto arquato ed il ventre quasi piatto, snello ed allungato negli esemplari giovani, relativamente tozzo e poco allungato in quelli adulti; la testa è relativamente piccola e conica, raccordata da una fronte convessa ed una gola piatta; la bocca, relativamente piccola, è posta in posizione sub-terminale; intorno alla bocca sono presenti 4 coppie, 2 superiori e 2 inferiori, di bargigli carnosi molto mobili e sensibili; la bocca è armata di denti grossi ed acuminati, rivolti verso il davanti; all'interno della cavità orale sono presenti due ossa falciformi, dette denti faringei, dotate di protuberanze ossee che permettono la masticazione; sulla testa, appena sotto l'occhio, è presente una spina mobile, bifida, ricurva e molto tagliente, che normalmente viene nascosta all'interno di una piega della pelle, ma che viene eretta quando il pesce è impaurito; davanti agli occhi sono poste due corte narici tubolari con funzione olfattiva; caratteristiche curiose sono la possibilità di emettere suoni, simili ad un click facendo sbattere i denti faringei e di poter respirare ingerendo aria, l'ossigeno viene assorbito dalle pareti dell'intestino mentre i restanti gas vengono espulsi dall'ano sotto forma di bollicine.
La pinna dorsale, di forma trapezoidale e sostenuta da 1 / 3 raggi molli semplici, con l'ultimo sempre più lungo e spesso dei precedenti, e da 7 / 9 raggi molli ramificati, è posta al centro del dorso e termina con un lobo posteriore che sfiora il dorso stesso; la pinna anale, di forma triangolare, è sostenuta da 1 / 4 raggi molli semplici, con l'ultimo sempre più lungo dei precedenti, e da 7 / 9 raggi molli ramificati; la pinna anale è posta molto indietro sul ventre e termina con un lobo posteriore che sfiora il peduncolo caudale; la pinna caudale, larga e di forma trapezoidale, ha il margine fortemente inciso e diviso in due lobi dagli apici arrotondati; le pinne ventrali, di forma triangolare, sono poste in corrispondenza della pinna dorsale; le pinne pettorali, di forma triangolare, sono poste in prossimità del margine inferiore dell'opercolo branchiale.
Si notano lievi differenze di livrea tra gli esemplari giovani e quelli più anziani.
Negli esemplari giovani la livrea è di un color giallo canarino con lievi sfumature di color arancione; sul fianco sono presenti 3 bande trasversali, di color grigio antracite, che si ricongiungno sul dorso con le loro omologhe; la prima di queste bande, più sottile e di forma triangolare, passa sopra l'occhio; la seconda, più larga e di forma trapezoidale, sul dorso passa davanti alla pinna dorsale ed arriva sul ventre poco dietro le pinne pettorali; la terza di queste bande, più grande, copre la pinna dorsale, quasi tutto il peduncolo caudale e la pinna anale; il margine anteriore della pinna dorsale e di quella anale è di color giallo; la pinna caudale è semi-trasparente con i margini superiori ed inferiore sfumati di color arancione; le pinne pettorali sono di color rosso acceso mentre le pinne ventrali sono di color arancione con una macchia nera sul margine posteriore.
Negli esemplari adulti il colore di base della livrea diventa un arancione carico mentre le bande trasversali si scuriscono diventando nere; la pinna caudale diviene del tutto rossa; anche le pinne ventrali diventano rosse mentre la macchia nera si allarga.
A volte si ritrovano degli esemplari con una forma differente delle bande trasversali o, addirittura, ulteriori macchie sul fianco o sul ventre.
La Chromobotia macracanthus è un pesce molto pacifico, vivace e gregario; è consigliabile tenerlo in un gruppo di almeno 4 / 6 individui, altrimenti diventa timido e pauroso e tende a nascondersi; nell'acquario di comunità convive egregiamente con tutti i pesci di piccola taglia come il Terranatos dolichopterus, la Petitella giorgiae, la Tanichthys albonubes oppure il Paracheirodon axelrodi; è molto adatto alle vasche con folta vegetazione formata anche da piante con le foglie delicate come la Cabomba piauhyensis.
Non è un pesce particolarmente esigente per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua, che però deve essere molto ben filtrata ed areata; occorre dotare la vasca di un potente sistema di filtraggio ed effettuare regolarmente dei cambi parziali preceduti da un'accurata sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi; sono consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Invece è molto soggetto ad ammalarsi di Ichthyophthirius multifiliis, comunemente chiamata la malattia dei puntini bianchi; per questo motivo occorre che l'acqua della vasca sia ad una temperatura più elevata del normale, 26° / 30°, e molto costante nel tempo.
In natura è un pesce decisamente carnivoro, si nutre di vermi, insetti, larve e, soprattutto, di crostacei e gasteropodi acquatici, di cui stritola rumorosamente il guscio con i possenti denti anteriori; in acquario preferisce mangime surgelato, artemia o chironomus, se di grandi dimensioni anche gamberetti e polpa di cozze; con il tempo accetta anche mangimi liofilizzati o secchi in grossi granuli; considerando la sua abilità nel mangiare i gasteropodi acquatici viene spesso utilizzato per eliminare dall'acquario questi fastidiosi invertebrati.
In natura, all'inizio della stagione delle piogge, gli esemplari adulti risalgono i corsi d'acqua per andare a deporre le uova nella vegetazione temporaneamente sommersa dalle inondazioni; dopo la schiusa le giovani larve cominciano a ridiscendere i corsi d'acqua; fino a poco tempo fa tutti gli esemplari messi in vendita provenivano dalla cattura, in natura, delle giovani larve che poi venivano fatte crescere in apposite vasche di cemento; solo ultimamente alcuni allevatori della Repubblica Ceca hanno messo a punto un sistema per ottenere la riproduzione in cattività con la conseguente riduzione del prezzo di vendita.
Invece non si hanno notizie di una eventuale riproduzione in un acquario domestico; forse per la notevole grandezza degli esemplari fertili, circa 20 cm, o per la mancanza dello stimolo alla riproduzione dato dall'avvicinarsi delle piogge monsoniche.
In definitiva è molto adatto ad una vasca popolata con pesci piccoli e pacifici, anche se gestita da un neofita; le uniche attenzioni che richiede consistono nell'utilizzare, per il fondale, un ghiaietto dai grani arrotondati, nel coprire la vasca con un vetro, per evitare che salti fuori dalla vasca, e di mantenere la temperatura stabile e decisamente più elevata del normale.

Hemigrammus Bleheri

Hemigrammus Rhodostomus

Petitella Giorgiae

Paracheirodon axelrodi

Terranatos Dolichopterus

Tanichthys Albonubes
Indice dei Pesci di Acqua Dolce Tropicale