Piccolo, bellissimo perciforme della famiglia degli Osphronemidae; proviene in origine dal bacino idrografico del fiume Mekong, in Vietnam, Thailandia settentrionale, Cambogia e Laos,
ed in quello del fiume Chao Phraya, nella Thailandia centro-meridionale; per la sua particolare bellezza e per la caratteristica aggressività dimostrata dai maschi, è ormai allevato in tutto il mondo
per l'acquariologia.
Presenta un corpo di piccole dimensioni, fusiforme, allungato, di sezione cilindrica, poco compresso lateralmente; la testa è relativamente grande ed appuntita; la bocca, dalle labbra carnose
e la mascella protrattile, è posta in posizione terminale e decisamente orientata verso l'alto; all'interno della cavità orale i denti sono presenti solo sulle ossa mandibolari e mascellari e non sul palato
o sul vomere; all'interno della cavità orale sono anche presenti tre serie di denti interni, due serie, denti cerato-branchiali e denti faringo-branchiali, superiori ed una serie, denti para-sfenoidi,
inferiore
(Articolo Completo);
l'opercolo branchiale è dotato di un grande preopercolo articolato e di un ampio lembo cutaneo inferiore (membrana branchiostega) che possono essere entrambi dispiegati per mostrare l'ampio sottogola vivacemente colorato; tutto il corpo è ricoperto da scaglie ctenoidi mentre la
linea laterale è completa; il peduncolo caudale, molto largo, è poco distinguibile; caratteristica molto particolare consiste nella presenza di un particolare organo detto Labirinto che, posto
sopra la cavità branchiale e in comunicazione con essa, permette al pesce di assorbire aria atmosferica per l'ossigenazione del sangue; questo organo permette al Betta splendens di sopravvivere
anche in acque poverissime di ossigeno.
Vi sono notevoli differenze somatiche tra gli esemplari di sesso maschile e quelli di sesso femminile che sono anche leggermente più piccole e con i colori meno accesi.
Negli esemplari di sesso maschile la pinna dorsale, sostenuta da una o 2 spine rigide e da 7 / 9 raggi molli, ha una forma a falce, molto pronunciata in altezza, e spesso scende sul fianco
o copre parzialmente la pinna caudale; la pinna anale, preceduta da 2 spine isolate, è di forma trapezoidale ed è sostenuta da 5 spine rigide e da 21 / 26 raggi molli; essa si estende su tutto il ventre
ed è molto sviluppata in altezza; la pinna caudale, di forma trapezoidale, è molto lunga e larga e con il margine arrotondato; contrariamente agli altri Osphronemidae le pinne ventrali non si sono trasformate
in un raggio con funzione sensoriale; sono poste in corrispondenza della fine dell'opercolo branchiale e delle pinne pettorali ed hanno una forma a falce lunga e sottile; le pinne pettorali, poste poco
oltre la fine dell'opercolo branchiale, hanno una forma trapezoidale con il margine arrotondato.
Molto spesso i raggi della pinna dorsale, di quella anale e di quella caudale fuoriescono dalla membrana interradiale dando alla pinna un aspetto seghettato o, addirittura, stracciato.
Negli esemplari di sesso femminile la pinna dorsale, di forma trapezoidale, è poco estesa in altezza e termina con un piccolo lobo posteriore; la pinna anale, sempre di forma trapezoidale. è
anch'essa poco estesa in altezza e termina in prossimità della pinna caudale; la pinna caudale, trapezoidale, ha il margine arrotondato; le pinne ventrali, triangolari, sono corte e sottili mentre le pinne
pettorali, trapezoidali hanno il margine arrotondato.
La livrea è molto colorata e variabile: sia il corpo che le pinne sono intensamente colorati di rosso, di azzurro, di verde, di rosa, sia in tinta unita che con combinazione di questi colori;
nella forma selvatica originaria sono presenti sull'opercolo branchiale 2 o più barre verticali, di color rosso; nelle forme di allevamento questa caratteristica è spesso assente.
La presenza del Labirinto ha permesso al Betta splendens di occupare una nicchia ecologica veramente unica; in natura questo piccolo perciforme vive nelle risaie, nelle paludi,
nei piccoli stagni, negli acquitrini e perfino nelle pozze causati dalle continue piogge durante le stagioni monsoniche; le tipologie del suo habitat variano di continuo così come le condizioni dell'acqua;
i substrati su cui insiste possono variare dai letti di foglie al fango, dalla sabbia ai sedimenti organici; anche il suo aspetto ed il suo comportamente sono profondamente condizionati dall'ambiente,
ristretto e mutevole, in cui vive.
Il maschio, estremamente territoriale ed aggressivo, crea un piccolo harem di femmine che difende strenuamente dagli altri maschi; la prima azione di questa difesa consiste nella parata,
durante la quale, per sembrare più grande e potente, il maschio dominante allarga il più possibile le pinne e dispiega il preopercolo branchiale articolato; poi, con movimenti a scatti, si affianca al rivale
per intimorirlo; se ancora non basta per far desistere l'intruso inizia il vero e proprio attacco; a morsi i due contendenti si strappano pezzi di epidermide o di pinne sino a che uno non desiste e batte
in ritirata.
Purtroppo questa notevole aggressività viene anche rivolta a pesci di altre specie che rassomigliano, anche lontanamente, ad un maschio; è consigliabile allevare un maschio insieme ad un ristretto
gruppo di femmine in un piccolo acquario dedicato oppure in un acquario di comunità popolato da altri piccoli pesci con le pinne corte come, ad esempio, Trichopodus trichopterus, Trichopodus leerii,
Trichogaster lalius, Chromobotia macracanthus; in entrambi i casi la vasca dovrebbe essere arredata con molte piante, anche galleggianti, rocce e legni di torbiera; non ha particolari esigenze
per quanto riguarda i valori chimici e fisici dell'acqua; unica avvertenza da tenere in mente: tenendo conto che respira anche aria atmosferica, è consigliabile mantenere l'aria al disopra dell'acquario alla
stessa temperatura dell'acqua, sistemando sopra la vasca un vetro di copertura.
Carnivoro, in natura si ciba di piccoli crostacei, vermi, uova e larve di insetto; in acquario è poco esigente per quanto riguarda l'alimentazione, mangia quasi di tutto: ovviamente preferisce
artemie e chironomus surgelati ma accetta anche il Mangime Liofilizzato ed il mangime secco in scaglie o in microgranuli.
La riproduzione in un acquario domestico è possibile anche se non facile, per via delle minuscole dimensione degli avannotti appena nati; è il maschio che si occupa di tutta la riproduzione: per
prima cosa costruisce, sulla superficie dell'acqua, un nido di bolle di saliva, spesso completato con frammenti vegetali; poi convince, purtroppo con le buone o con le cattive, una femmina matura a deporvi
le uova dopodiche comincia l'attesa; padre amorevole, cura attentamente il nido di schiuma, areando con il movimento delle pinne pettorali, prima le uova deposte e poi, dopo la nascita che avviene nell'arco
di un paio di giorni, i piccolissimi avannotti.
Purtroppo non appena gli avannotti cominciano a nuotare liberamente si disinteressa completamente della prole; per avere un numero adeguato di avannotti conviene far effettuare la deposizione
in un piccolo acquario dedicato; conviene togliere la femmina non appena ha deposto le uova ed il maschio non appena i piccoli cominciano a nuotare; gli avannotti, piccolissimi, vanno nutriti per le prime
settimane con infusori, rotiferi, parameci o con gli appositi mangimi liquidi; dopo si possono somministrare naupli di artemia salina fatti appositamente dischiudere.
In definitiva è un pesce molto consigliabile per un appassionato alle sue prime esperienze.