PESCI
DI ACQUA DOLCE TROPICALE





Nomenclatura binomiale
Baryancistrus xanthellus
Nome comune
Pesce pepite (L018, L085, L177)
Golden nugget pleco (L018, L085, L177), peixinho amarelinho
Dimensione
Massima in natura 30 cm
In acquario 6 / 12 cm
Valori dell'acqua
Temperatura: 25° / 30° C
Durezza: 5° / 20° dGh
PH: 6,4 / 7
Allevamento e compatibilità in acquario
Siluriforme appartenente alla famiglia dei Loricaridae; proviene dal bacino del Rio delle Amazzoni, più precisamente le varietà L018 ed L085 dal Rio Xingù, in località Volta Grande do Rio Xingu; mentre la varietà L177 proviene dal medio-basso corso del tributario Rio Iriri.
Presenta un corpo dalla caratteristica forma a clava, con il dorso inarcato ed il ventre piatto; la testa è grande e ricoperta da piastre ossee saldate insieme; la parte posteriore del corpo ed il peduncolo caudale sono più sfinati, allungati e ricoperti da piastre ossee articolate; il ventre è nudo; gli occhi, leggermente sporgenti, sono molto piccoli e formano un piccolo dosso sulla fronte; sulla fronte, appena avanti agli occhi, sono anche presenti due corte narici tubolari con funzioni olfattive; la bocca è grande e posta in posizione ventrale; ai lati della bocca sono presenti due piccoli bargigli carnosi; le labbra sono riunite a formare una ventosa; la dentatura, simile ad una raspa, è costituita da 4 grandi piastre ricoperte da escrescenze ossee adatte a raschiare le alghe patinose; l'opercolo branchiale è relativamente piccolo.
La pinna dorsale, sorretta da 2 spine rigide e da 7 raggi molli ramificati, è di forma trapezoidale, molto estesa in altezza, e termina con un lobo posteriore appena unito da un'ulteriore membrana al dorso; appena dietro alla pinna dorsale è presente una piccola pinna adiposa, di forma triangolare; la pinna anale, sostenuta da 5 raggi molli, è molto piccola e di forma trapezoidale; la pinna caudale ha una forma triangolare, asimmetrica con l'apice inferiore molto allungato e l'apice superiore leggermente sollevato.
Le pinne ventrali, molto larghe e di forma triangolare, iniziano più indietro della pinna dorsale; le pinne pettorali, a forma di falce, sono molto sviluppate in lunghezza ed hanno il primo raggio molto più massiccio dei successivi.
La livrea è molto elegante ed appariscente: gli esemplari giovani presentano un corpo, di color marrone testa di moro con intense sfumature verdastre, su cui sono disegnate numerose, grosse macchie regolari, di color giallo canarino o giallo oro; la zona di separazione tra il fianco ed il ventre ed il margine distale delle pinne pettorali sono sono illuminati da intense sfumature dorate; il margine distale della pinna dorsale e di quella caudale sono ornati da una larga fascia di color giallo oro; negli esemplari adulti cresce il numero delle macchie, che diventano proporzionalmente più piccole, mentre il colore di fondo vira verso il nero; le ampie fasce presenti sul margine distale della pinna dorsale e di quella caudale si riducono a semplici macchie.
Non vi sono notevoli differenze tra gli esemplari adulti di sesso maschile e quelli di sesso femminile; quella più evidente è la presenza, negli esemplari di sesso maschile, di numerose escrescenze simili a spine, dette odontidi, sul margine posteriore dell'opercolo branchiale e lungo il margine anteriore del primo raggio delle pinne pettorali.
Di abitudini crepuscolari e notturne è un pesce pacifico, anche se i maschi possono, a volte, contendersi un territorio; è perfettamente adatto all'acquario di comunità, anche in compagnia di piccoli pesci pacifici come i caracidi.
Poco vivace, necessita di una vasca di media grandezza, arredata con legni di torbiera e rocce disposte a fare numerosi nascondigli, molte piante robuste, come Microsorum pteropus oppure Anubias barteri; considerando la dieta vegetariana sono sconsigliate piante delicate o sottili.
Anche se la maggior parte degli esemplari presenti in commercio provengono dalla cattura nelle zone di origine, è un pesce molto tollerante, non è particolarmente esigente per quanto riguarda i valori chimici dell'acqua che deve essere relativamente povera di ioni ed avere un PH intorno alla neutralità; è, invece, più esigente per quanto riguarda la qualità dell'acqua che deve essere ben filtrata ed ossigenata; è meglio dotare la vasca di un potente impianto di filtraggio ed effettuare frequentemente dei cambi parziali dell'acqua preceduti da un'accurata sifonatura del fondo per via delle numerosi deiezioni prodotte a causa della loro dieta vegetariana; sono inoltre consigliate aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
In natura si nutre delle alghe patinose che trova sulle rocce o sui legni e della microfauna in esse contenuta; in acquario accetta volentieri mangime secco vegetale in pasticche, da somministrare le sera prima di spegnere le luci; accetta volentieri anche cibo vegetale fresco come rotelle di banana o di zucchina, foglie di lattuga o di spinacio ed anche mangime proteico surgelato come i chironomus.
Non si hanno molte notizie relative alla sua riproduzione in acquario, che è simile a quella del genere Ancistrus.
Per la riproduzione occorre allestire una vasca di media grandezza dedicata, riempita con acqua dalle caretteristiche indicate e molto ben filtrata; è preferibile che abbia i vetri oscurati e sia posta in un luogo molto tranquillo; come arredamento sono molto indicati dei pezzi di tubo, in bambù o in plastica, disposti orizzontalmente nella direzione della corrente.
Introdotta la coppia di riproduttori prescelti nella vasca appositamente preparata la si deve lasciare assolutamente in pace, limitandosi ad alimentare sostanziosamente i riproduttori, con mangime surgelato e vegetale come i chironomus e le apposite pasticche di mangime vegetale.
La femmina, quando è pronta, depone le uova in uno dei tubi e il maschio provvede poi a fecondarle; dopo la deposizione è il maschio a sorvegliare prima le uova e poi i piccoli; non si hanno notizie precise sui tempi di schiusa delle uova e di riassorbimento del sacco vitellino da parte degli avannotti.
Gli avannotti, dopo aver riassorbito il sacco vitellino, escono dalla tana e si nutrono, da subito come i genitori, di alghe patinose; è consigliabile lasciare nei pressi del tubo eletto come tana una o più pasticche di mangime vegetale oppure delle foglie di lattuga appena sbollentate o delle rotelle di banana.
E', in definitiva, molto consigliabile, come tutti gli altri appartenenti al genere Baryancistrus, per l'acquario di comunità del neofita.

Aphyocharax Anisitsi

Carnegiella Strigata

Hemigrammus Rodway

Hyphessobrycon Metae

Paracheirodon Axelrodi

Paracheirodon Innesi
Indice dei Pesci di Acqua Dolce Tropicale