Grosso perciforme appartenente alla famiglia dei Cichlidae, proviene originariamente dalla costa atlantica del Centro America, bacino fluviale del Rio San Juan e laghi Nicaragua, Managua,
Masaya ed Apoyo, in Nicaragua e Costa Rica; sono stati ritrovati degli esemplari liberi a Puerto Rico, Taiwan, Singapore e nelle Filippine ma si pensa che siano dei discendenti di esemplari sfuggiti dagli
allevamenti; per la sua particolare bellezza è ormai allevato ovunque per l'acquariologia.
Presenta un corpo robusto, di forma ovoidale, abbastanza compresso lateralmente; la testa, camusa ed appuntita, è raccordata da una fronte ed una gola leggermente convesse; sulla testa sono presenti
un paio di narici che non hanno funzione respiratoria ma olfattiva; gli occhi sono piccoli e poco prominenti; la bocca, grande, protrattile e con le labbra carnose, è posta in posizione sub-terminale;
all'interno della cavita orale sono presenti due ulteriori mandibole faringee dotate di denti robusti; la disposizione dei muscoli della masticazione permette la possibilità di muovere indipendentemente
le doppie mandibole per masticare il cibo, spesso troppo grande per essere ingoiato in un unico boccone; questa conformazione determina lo strano modo di mangiare del pesce che sembra sempre sul punto di
risputare il cibo mentre, invece, lo passa semplicemente da una serie di mandibole all'altra; l'opercolo branchiale, molto ampio, è dotato di un preopercolo articolato; il peduncolo caudale è largo ma ben
distinto; negli adulti si sviluppa sulla nuca una notevole gibbosità ossea.
La pinna dorsale, di forma trapezoidale e sostenuta da 16 / 18 spine rigide e da 11 o 12 raggi molli ramificati, si estende su quasi tutto il dorso e termina con un lobo posteriore con l'apice
superiore, molto allungato ed appuntito, che si prolunga in un lungo filamento; la pinna anale, trapezoidale e sostenuta a sua volta da 6 o 7 spine rigide e da 8 raggi molli ramificati, si estende dall'ano
al peduncolo caudale e termina con un lobo posteriore dall'apice inferiore, appuntito, che si prolunga in un filamento; a volte i filamenti della pinna dorsale e di quella anale si prolungano oltre la pinna
caudale; la pinna caudale, dalla larga forma trapezoidale, ha il margine dritto o leggermente arrotondato; le pinne ventrali, triangolari, hanno la seconda spina rigida che si prolunga in un lungo filamento;
le pinne pettorali, trapezoidali, hanno il margine appena arrotondato.
La livrea originaria, presente nel 90% degli esemplari selvatici, è di un colore giallo crema, con riflessi verdastri; sul fianco sono presenti 6 bande trasversali scure, la prima delle quali,
concava, passa intorno alla testa e l'ultima inanella il peduncolo caudale; sulla gola è disegnata una macchia di color rossastro mentre gli occhi sono congiunti da una mascherina scura; alla fine del
peduncolo caudale è presente un punto scuro.
Solo il 10 % degli esemplari selvatici presenta una variante della livrea di un colore acceso, giallo, rosa, arancione.
Per l'aquariologia si è selezionata la mutazione colorata ed ora la maggior parte degli esemplari posti in vendita hanno delle livree dai colori sgargianti.
Vi sono poche differenze tra gli esemplari di sesso femminile e quelli di sesso maschile; quest'ultimi sono generalmente più grandi, presentano gli apici delle pinne dorsale ed anale più lunghi
ed appuntiti, ed hanno sulla nuca una gibbosità maggiore; solo durante la deposizione si può notare che gli esemplari di sesso femminile hanno una papilla genitale corta e tozza, detta ovopositore, mentre
quelli di sesso maschile ne hanno una lunga e sottile.
Pesce molto robusto e longevo, purtroppo è molto aggressivo e vorace; non è assolutamente adatto alla convivenza con pesci anche poco più piccoli di lui; non è molto adatto alla vasca
acquariofilo principiante.
La soluzione migliore è allevare una coppia in una vasca molto grande, con un fondale composto da grossi ciotoli, in quanto ha il vizio di smuovere continuamente il fondo e di rovinare le piante;
è meglio inserire come arredamento soltanto grossi legni di torbiera e rocce; volendo si possono inserire alcuni grossi loricaridi corazzati come Platydoras armatulus, Panaque nigrolineatus,
Panaque suttoni, Panaque armbrusteri, Hypostomus plecostomus, Hypostomus punctatus.
In natura è onnivoro; si nutre di alghe patinose e della microfauna che vi si trova dentro, di insetti, vermi, crostacei e piccoli pesci.
In acquario è praticamente onnivoro, preferisce mangime surgelato, artemia, chironomus, se di grossa taglia accetta anche polpa di cozze, pesciolini o gamberetti surgelati; occorre
somministrare anche mangime di origine vegetale come foglie di lattuga o rotelle di zucchina o di banana; accetta anche Mangime Liofilizzato oppure mangimi secchi in grossi granuli.
Esigente per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua dell'acquario che devono rimanere molto stabili; dato il suo appetito smodato occorre dotare la vasca di un potente
sistema di filtraggio e di ossigenazione, meglio se tramite un Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno tre volte la capacità
dell'acquario; si consiglia anche di effettuare regolarmente dei cambi parziali, preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi; sono inoltre consigliati regolari
trattamenti con ozono ed aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
La riproduzione è possibile in una vasca appositamente dedicata, della capacità di almeno 300 litri, dotata di un potente filtraggio ed arredata con un poco di ghiaietto, rocce e legni di
torbiera; è molto difficile scoprire il sesso di questi grossi pesci ed è quindi meglio far formare una coppia in un gruppo di 5 o 6 giovani esemplari.
Dopo un prolungato corteggiamento, a volte anche violento, le uova vengono deposte dalla femmina in una grotta, su di un sasso o su di una superficie verticale ed immediatamente fecondate dal
maschio; dopo la deposizione entrambi i genitori si prendono cura delle uova e difendono il loro territorio da tutti gli altri pesci.
Le uova si schiudono in 2 o 3 giorni e gli avannotti vengono spostati in una buca scavata nel fondale; per i primi 5 / 7 giorni devono riassorbire il sacco vitellino poi saranno liberi di
nuotare, sempre sotto lo sguardo attento dei genitori; solo ora si possono somministrare naupli di artemia salina; gli avannotti, correttamente alimentati, crescono rapidamente e dopo 2 settimane si possono
aggiungere alla loro dieta dei mangimi secchi in scaglie minute.
In definitiva, essendo un pesce che pone qualche problema, è più indicato per un acquariofilo esperto piuttosto che per un neofita alle sue prime esperienze.