Massima in natura oltre 100 cm In acquario 15 / 25 cm
Valori dell'acqua
Temp. 24° / 27° C Densità 1022 / 1024 PH 8,4
Allevamento e compatibilità in acquario
Grosso Antozoo solitario, dell'ordine degli Actiniaria, famiglia degli Stichodactylidae; proviene dall'Oceano Indiano e dall'Oceano Pacifico:
Madagascar, Isole Mauritius, Isole Fiji, Mar del Giappone meridionale, isola di Ryukyu, Grande Barriera Corallina, Filippine.
Sessile e completamente privo di un sostegno scheletrico, questo antozoo si trova, generalmente, al di fuori della barriera corallina, ove risiede ancorato
in un substrato roccioso e con il piede ed il disco periorale saldamente ancorati ad una roccia o ad una madrepora.
Questo antozoo presenta una colonna, molto corta, ricoperta da piccole protuberanze, simili a delle verruche; sulla parte terminale della colonna si allarga
un ampio disco periorale, carnoso, dal bordo ondulato e sinuoso; la parte inferiore del disco periorale è costellata da altre verruche adesive che mantengono il disco
ancorato al substrato; la parte superiore del disco periorale è coperta da corti tentacoli e presenta al centro un grosso spazio libero, di forma ellittica, quasi
completamente occupato da un grosso stoma, leggermente rientrante rispetto al disco circostante, che mette in comunicazione con una cavita gastrovascolare interna,
detta Celenteron, che assolve alla duplice funzione di digestione ed assimilazione delle sostanze organiche, per il nutrimento dell'antozoo, e di scambio gassoso,
per la respirazione.
Il disco periorale è molto ricettivo alla luce ed agli stimoli sensoriali, ed è continuamente in movimento, allargandosi enormemente e restringendosi fin
quasi a scomparire; a differenza degli altri appartenenti alla famiglia il disco periorale non presenta tentacoli lungo il margine.
I tentacoli, lunghi generalmente 20 mm, hanno una forma a barile e sono ricoperti quasi esclusivamente da cellule contenenti organi urticanti, detti Cnidoblasti,
motivo per cui sono molto urticanti ma poco appiccicosi; traslucidi ed opalescenti, sono intensamente colonizzati dalle alghe Zooxantelle.
La colonna è di un color grigio tendente al verde mentre le verruche sono di un color marrone chiaro, magenta o arancione; la parte superiore del disco periorale è
di svariati colori quali il rosa carico, il verde, l'ocra, il giallo, in relazione alla quantità ed alla specie di alghe zooxantelle presenti in simbiosi nei tessuti; la parte
inferiore è, invece, caratterizzata dalla presenza di piccole macchie colorate, disposte radialmente.
Il Zooxanthella, è un genere di microscopiche alghe unicellulari, comunemente denominate zooxantelle, che vivono in simbiosi con gli appartenenti alla famigli
degli Stichodactylidae e con quelli di altre specie di invertebrati marini ( Acropore, Alcyoniidae, Merulinidae, Pocilloporidae, Tridacna); esse, come tutti gli
organismi vegetali, assorbono l'anidride carbonica ed i sali minerali e, grazie alla luce solare, li trasformano in numerose sostanze nutritive che vengono successivamente cedute
all'organismo che le ospita; in questo modo lo Stichodactyla mertensii che ospita le zooxantelle riceve gran parte del nutrimento che gli occorre dalla simbiosi.
Piuttosto delicato, è abbastanza adatto all'acquario di barriera in convivenza con altri invertebrati e pesci di piccola grandezza, preferibimente del genere
Amphiprion, come Amphiprion akallopisos, Amphiprion clarkii ed Amphiprion ocellaris, con i quali instaura spesso un rapporto di simbiosi.
Ma non è solo con i pesci del genere Amphiprion che questo antozoo instaura un rapporto di simbiosi ma anche con crostacei tipo Thor amboinensis o
Ancylocaris brevicarpalis.
Non è consigliabile, invece, avvicinarlo ad altri invertebrati che potrebbero essere ustionati dalle sue cellule urticanti o abbinarlo a pesci lenti nel nuotare,
come Hyppocampus abdominalis, che potrebbero venir ustionati.
Preferisce sistemarsi in un luogo fortemente illuminato ed interessato da una certa corrente di acqua, meglio se alternata ed intermittente, ottenuta con l'uso
delle apposite Pompe di Movimento; se non gradisce la posizione in cui è stato allocato, si sposta facilmente,
muovendo il piede o, addirittura, nuotando liberamente con movimenti ondulatori del vasto mantello.
Antozoo sopratutto ermatipico, si nutre principalmente delle sostanze prodotte dalle alghe Zooxantelle presenti nei tessuti, ma anche di piccole particelle
alimentari che arrivano portata dei suoi tentacoli estremamente urticanti; in acquario accetta soprattutto plancton surgelato, lasciato qualche minuto e scongelare in un
poco di acqua dell'acquario, se molto grande questo anemone può essere nutrito anche con mangime surgelato oppure
Liofilizzato: artemie, mysis, krill, chironomus.
Antozoo delicato e difficile ad acclimatarsi per via della particolare alimentazione, non ha particolari esigenze, rispetto agli altri invertebrati, per quanto
riguarda i valori chimici e fisici dell'acqua che deve essere solo ben ossigenata e filtrata, meglio se tramite un Filtro
Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario; per mantenere i nostri ospiti in perfetta salute è meglio effettuare regolari
trattamenti con un Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se effettuati all'interno di un'apposito
Schiumatoio, che aiuta a ridurre la naturale produzione di fosfati e nitrati effettuata dai batteri aerobici del filtro.
E' molto consigliabile preparare l'acqua dell'acquario con Sali Marini sintetici di ottima qualità, il costo
superiore verrà ammortizzato in poco tempo, effettuare abbondanti cambi parziali, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, ed aggiunte settimanali di
Oligoelementi e Bioelementi.
Per tutti questi motivi dovrebbe essere allevato solo da un esperto acquariofilo.