Piccolo crostaceo decapode appartenente alla famiglia degli Palaemonidae; è presente nell'Oceano Pacifico nord-orientale: coste meridionali delle grandi isole
giapponesi di Kyushu e Shikoku e di quelle limitrofe.
Questo piccolo crostaceo presenta la forma tipica astacoide; il corpo è molto allungato, con il capo ed il torace uniti insieme in un cefalotorace ben distinto dall'addome;
il cefalotorace, di forma conica, è completamente ricoperto da una robusta corazza, impregnata di sali calcarei; sulla testa è presente un rostro, molto sviluppato in lunghezza e
rivolto verso l'alto; attorno al rostro vi sono tre paia di lunghe antenne articolate, con la coppia inferiore molto più sviluppata delle altre; gli occhi sono sostenuti da due
corti peduncoli; anteriormente, sotto al rostro, vi sono sono 3 paia di Massillipedi, appendici modificate utilizzate nella nutrizione; al centro del cefalotorace vi sono 5
paia di appendici ambulacrali; il secondo paio di queste si è trasformato in una coppia di lunghe chele; l'addome, che presenta al centro una lieve gibbosità, è diviso in 6 segmenti
articolati, rivestiti da una corazza impregnata di sali calcarei; sotto l'addome sono presenti 6 paia di Pleopodi, appendici che servono a spingere l'acqua verso le branchie;
negli esemplari di sesso femminile i Pleopodi servono anche a sostenere le uova; l'addome termina con il Telson, un'appendice lunga e stretta, affiancato da due paia di
Uropodi; Telson ed Uropodi formano la coda del Palaemon ortmanni, che, in genere, viene portata ben distesa.
La colorazione del carapace, quasi completamente trasparente, è molto tenue, di un color grigio azzurrino, con sfumature di color oro od arancione; sia le zampe che le
chele, sono attraversate da bande trasversali, di color arancio alternate ad altre di color azzurro; il bordo della coda è di color arancione.
Caratteristico il suo modo di procedere: generalmente cammina in avanti, utilizzando le lunghe zampe, ma in caso di pericolo, con una poderosa spinta della coda che si
ripiega sotto il cefalotorace, scatta in direzione opposta.
Raramente importato, il suo allevamento in acquario non presenta particolari difficoltà; non ha particolari esigenze, rispetto agli altri invertebrati, per quanto
riguarda i valori chimici e fisici dell'acqua che deve essere solo ben ossigenata e filtrata, meglio se tramite un Filtro
Esterno pressurizzato con la portata
oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario; per mantenere i nostri ospiti in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un
Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se effettuati all'interno di un'apposito
Schiumatoio, che contribuisce inoltre a ridurre l'accumulo di fosfati e nitrati prodotto dai batteri aerobici
del filtro.
E' molto consigliabile preparare l'acqua dell'acquario con Sali Marini sintetici di ottima
qualità, il costo superiore verrà ammortizzato in poco tempo, effettuare abbondanti cambi parziali, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, ed aggiunte
settimanali di Oligoelementi e Bioelementi, nonché integratori di Calcio, Magnesio e Stronzio.
Sia in natura che in acquario è onnivoro, si nutre di tutto ciò che gli arriva a portata: krill, mysis, chironomus o artemie, sia surgelati che
Liofilizzati; può essere nutrito anche con piccoli pezzeti di pesce o di polpa di cozza.
E' molto adatto ad un acquario di barriera tipo Mini Reef in compagnia di invertebrati e piccoli pesci quali: Amphiprion Clarkii,
Amphiprion Sandaracinos.
In definitiva è un ospite molto consigliabile per l'acquario di invertebrati di un principiante alle sue prime esperienze.