Grosso Antozoo coloniale, appartenente all'ordine dei Madreporari o Scleractinia, famiglia delle Euphylliidae; è endemico
nell'Oceano Pacifico occidentale, specie nelle filippine e nella Grande Barriera Corallina australiana.
Il singolo antozoo presenta un corpo conico allungato, detto colonna, formato da due strati di cellule epiteliali, lo strato interno è chiamato
Endoderma o Gastroderma mentre quello esterno Ectoderma, separati da un terzo strato, di consistenza gelatinosa, detto Mesoglea;
in cima alla colonna si apre l'orifizio orale, o stoma, circondato da una corona di tentacoli; lo stoma permette la comunicazione con la cavità gastrovascolare
interna, detta Celenteron, suddivisa in sei camere radiali; il celenteron assolve sia alla funzione digestiva che a quelle respiratoria; la colonna è
ricoperta da un'esoscheletro calcareo, detto corallite, massiccio, poroso, internamente dotato di numerosi setti poco prominenti e con i bordi arrotondati; il
corallite, di forma irregolarmente conica e quasi completamente privo di cenosarco, ha una sezione trasversale circolare o appena ovale.
La colonia, formata in genere da pochi polipi, presenta la tipica forma ad albero, formata dalle formazioni coniche di ogni singolo individuo, ben
divise le une dalle altre, che si dipartono casualmente da una radice centrale, disposizione Faceloide; la distanza tra un corallite e l'altro permette
di distinguere abbastanza bene ogni singolo polipo.
Durante il giorno il polipo assorbe molta acqua, si estroflette ed appare evidente il disco orale circondato dai lunghi tentacoli che si allargano
nella parte finale, mentre di notte il polipo si ritira nella corallite scheletrica lasciando evidente solo un cuscinetto compatto.
La classificazione dei questa famiglia è molto difficile e controversa ed è determinata sia dalla forma della punta del tentacolo del polipo che dalla struttura
scheletrica dei loro coralliti; recentemente al genere Euphyllia è stato aggiunto il genere Fimbriaphyllia, in base alle differenze della modalità riproduttiva;
le specie del genere Euphyllia sono ermafrodite mentre nelle specie del genere Fimbriaphyllia i sessi sono separati ed ogni colonia può essere formata da
individui tutti di sesso maschile o tutti di sesso femminile.
Tra le specie più comunemente reperibile sul mercato del genere Fimbriaphyllia ricordiamo, oltre alla Fimbriaphyllia paradivisa, la Fimbriaphyllia
ancora, la Fimbriaphyllia paraancora, la Fimbriaphyllia divisa; del genere Euphyllia sono comunemente offerte sul mercato la Euphyllia
cristata, la Euphyllia fimbriata e la Euphyllia glabrescens.
L'Fimbriaphyllia paradivisa è molto simile all'Fimbriaphyllia divisa in quanto entrambe hanno i tentacoli terminanti con una sorta di bottone; è
possibile identificarla correttamente esclusivamente controllando la forma dello scheletro calcareo; nella Fimbriaphyllia divisa i coralliti hanno una sezione
trasversale a meandri concatenati gli uni con gli altri ed i setti trasversali sono molto rialzati mentre nella Fimbriaphyllia paradivisa i coralliti hanno una sezione
trasversale ovale e sono ben distinti gli uni dagli altri.
L'Fimbriaphyllia paradivisa è anche molto simile all'Fimbriaphyllia ancora, alla Fimbriaphyllia paraancora ed all'Euphyllia fimbriata
ma è possibile identificarla correttamente controllando la parte apicale dei loro tentacoli: nella Fimbriaphyllia paradivisa le punte dei tentacoli presentano una
ingrossatura dalla semplice forma a bottoncino mentre nella Fimbriaphyllia ancora e nella Fimbriaphyllia paraancora le punte assumono una forma curva che
ricorda le marre di un'ancora di tipo "Ammiragliato" e nella Euphyllia fimbriata la parte apicale si allarga a forma di martello mantenedosi dritta e piatta,
senza alcuna curvatura.
Il numero, la lunghezza e il colore dei polipi di ogni colonia varia a secondo dell'esposizione, della profondita e delle correnti; si passa dal marrone chiaro
al verde chiaro fino al verde intenso e luminoso, con gli apici dei tentacoli di un bel verde cangiante.
Solitamente in punta ai tentacoli si trova una piccola macchia bianca o gialla o verde molto chiaro che si illumina sotto una luce attinica.
Se esposte alla luce attinica spesso assumono una splendida colorazione fluorescente verde o gialla alle estremità dei tentacoli.
La Fimbriaphyllia paradivisa è molto più urticante di altre Sclerattinie ed è in grado di estroflettere notevolmente i suoi tentacoli fino a una distanza
di 15 cm; occorre considerare questa come la distanza di sicurezza che dovremmo mantenere dagli altri invertebrati della vasca soprattutto se si tratta di Alcionacei.
Per il suo ottimale mantenimento in acquario sono necessarie vasche con acqua ben ossigenata e filtrata, meglio se trattata tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario; per mantenere
i nostri ospiti in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un Ozonizzatore di adeguata portata,
meglio se effettuati all'interno di un'apposito Schiumatoio.
E' molto consigliabile preparare l'acqua dell'acquario con Sali Marini sintetici di ottima qualità,
il costo superiore verrà ammortizzato in poco tempo, effettuare abbondanti cambi parziali, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, ed aggiunte settimanali di
Oligoelementi e Bioelementi, nonché integratori di Calcio, Magnesio e Stronzio.
La Fimbriaphyllia paradivisa soffre per la presenza di una corrente eccessiva, se nella vasca sono presenti
Pompe di Movimento cercate di sistemarla in un posto riparato dalle correnti.
Pur ricevendo un apporto nutrizionale dalle alghe zooxantelle presenti in simbiosi potranno beneficiare di cibo supplementare sotto forma di micro
Liofilizzato o meglio surgelato o, addirittura, di mysis, krill, chironumus, artemia salina e altri
piccoli mangimi naturali come brandelli di gamberetti o di polpa di cozza.
Appartenendo all'ordine dei Madreporari o Sclerattinie la Fimbriaphyllia paradivisa è soggetta a limitazione nell'importazione, necessita infatti di un
certificato C.I.T.E.S..
Per la relativa facilità di allevamento questo Antozoo è consigliabile anche per un acquariofilo alle sue prime esperienze con l'acquario di barriera.