Piccolo Antozoo solitario, dell'ordine degli Actiniaria, famiglia delle Aiptassidae; abbastanza colorato e decorativo, proviene
dall'Oceano Atlantico, Mar dei Caraibi, dalla Florida alla Guinea.
Sessile e completamente privo di un sostegno scheletrico, si fissa su di un sostegno roccioso, mediante un disco adesivo detto piede, di un color
marroncino tendente al verdino o al rosa pallido.
Dal piede, si sviluppa una colonna, a forma di otre o di barile, di alcuni centimetri di altezza; le pareti della colonna sono composte da due strati
di cellule epiteliali, lo strato esterno è detto Ectoderma o mantello mentre quello interno Endoderma, separati da un terzo strato, di consistenza
gelatinosa, detto Mesoglea; all'interno della colonna vi è l'unica cavità gastrovascolare interna, detta Celenteron; il celenteron assolve alle due
funzioni di assorbimento degli alimenti e di scambio gassoso per la respirazione.
In cima alla colonna, liscia e senza le costolature dei mesenteridi, si trova l'apertura orale, dello stesso colore del piede, circondata da una
corona di lunghissimi tentacoli.
I tentacoli, traslucidi ed opalescenti, di color ocra, con inconfondibili bande trasversali bianche, sono piuttosto fini di diametro ed avvolti a spirale;
sono ricoperti da moltissimi organi urticanti, detti cnidoblasti e vengono utilizzati dall'animale sia come difesa, che per procurarsi il cibo; quando
l'antozoo è disturbato si ritraggono rapidamente formando un gomitolo compatto.
Preferisce sistemarsi in un luogo mediamente illuminato ed interessato da una lieve corrente di acqua, appena sufficente a smuovere i tentacoli, ottenuta
con un'apposita Pompa di Movimento; purtroppo se il luogo non gli aggrada è capace di spostarsi e potrebbe
diventare pericoloso per altri ospiti dell'acquario.
Molto robusto, per essere un invertebrato, è molto adatto all'acquario di barriera in convivenza con altri invertebrati urticanti; spesso viene
colonizzato da gamberi del genere Alpheus dai quali riceve il favore della viglianza contraccambiando con la protezione offerta dai suoi tentacoli urticanti.
Non è consigliabile, invece, avvicinarlo ad altri invertebrati che potrebbero essere ustionati dalle sue cellule urticanti o abbinarlo a pesci lenti,
come Hyppocampus, che potrebbero venir catturati e mangiati.
Carnivoro e predatore, si nutre di tutto ciò che arriva a portata dei suoi tentacoli urticanti: sia mangime secco, sia surgelato o
Liofilizzato: krill, mysis, artemie o chironomus.
Antozoo robusto e facile ad acclimatarsi, non ha particolari esigenze, rispetto agli altri invertebrati, per quanto riguarda i valori chimici e fisici
dell'acqua che deve essere solo ben ossigenata e filtrata, meglio se tramite un Filtro Esterno pressurizzato
con la portata oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario.
E' meglio preparare l'acqua dell'acquario con appositi Sali Marini sintetici di ottima qualità;
il prezzo superiore verrà in breve tempo ammortizzato.
Comunque, per mantenere il nostro ospite in perfette condizioni, è sempre consigliabile effettuare cambi parziali preceduti da una sifonatura del fondo,
regolari trattamenti con un Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se realizzati all'interno di un'apposito
Schiumatoio, che aiuta a ridurre la naturale produzione di fosfati e nitrati effettuata dai batteri aerobici;
sono anche consigliate aggiunte regolari di Oligoelementi e Bioelementi.
In acquario, se le condizioni sono quelle adeguate, non è raro che si riproduca, per gemmazione della colonna o di un tentacolo.
Per tutti questi motivi non dovrebbe mai mancare nell'acquario di invertebrati del principiante.
Unica precauzione da seguire: i tentacoli sono molto urticanti, anche per l'uomo, e, quindi, bisogna fare attenzione nell'effettuare le regolari
manutenzioni.