INVERTEBRATI
MARINI TROPICALI



Nomenclatura binomiale
Acropora robusta
Acropora conigera, Acropora cuspidata, Acropora decipiens, Acropora nobilis, Acropora pacifica, Acropora paxilligera, Acropora pinguis, Acropora ponderosa, Acropora smithi, Acropora virilis, Heteropora regalis, Madrepora ambigua, Madrepora brooki, Madrepora canalis, Madrepora conigera, Madrepora cuspidata, Madrepora cyclopea, Madrepora decipiens, Madrepora nobilis, Madrepora pacifica, Madrepora paxilligera, Madrepora robusta, Madrepora smithi
Nome comune
Madrepora a corna
Green robusta, stony hard coral, ヤスリミドリイシ, トゲスギミドリイシ
Dimensione
Massima delle colonie 80 cm
Valori dell'acqua
Temp. 22° / 26° C
Densità 1022 / 1024
PH 8,4
Allevamento e compatibilità in acquario
Piccolo Antozoo ermatipico coloniale, appartenente all'ordine dei Madreporari o Scleractinia, famiglia delle Acroporidae; endemico nell'Oceano Pacifico, specialmente nella parte che si estende tra il Giappone e l'Australia.
La colonia è formata, in genere, da moltissimi piccoli polipi, ognuno dei quali è ricoperto da un tubo poroso di carbonato di calcio, detto Corallite, a sua volta ricoperto dal Cenosarco, un tessuto epiteliale canalizzato che collega tutte le cavità gastriche dei polipi; in cima al corallite si apre l'apertura orale circondata da una corolla di dodici piccoli tentacoli claviformi, due per ognuno delle sei camere radiali, dette setti mesenterici, che compongono la cavità gastrovascolare del polipo, detta Celenteron; il celenteron assolve alle funzioni respiratorie e digestive.
L'insieme di tutti i coralliti, saldati insieme forma lo scheletro calcareo della colonia, dalla tipica forma a cespuglio piatto, poco compatto ed irregolare, con delle formazioni "a corno" che si dipartono in orizzontale da una radice centrale, simili a quelle dell'Acropora formosa ma più grosse e robuste; dalle formazioni orizzontali si originano alcuni rami più piccoli, con un andamento sub-ascendente; sono ben visibili le cime dei coralliti.
Lo scheletro calcareo è quasi completamente ricoperto dal cenosarco su cui si aprono le aperture orali dei singoli individui, ben distinte le une dalle altre; rimane scoperta solo la parte bassa della colonia che compattandosi perde i polipi mentre il calcare che la costituisce rimane di color bianco.
Il cenosarco dei polipi terminali, o assiali, quelli cioè che formano la punta del ramo, è privo di alghe Zooxantelle mentre il cenosarco dei polipi radiali, cioè quelli che si sviluppano verso l'esterno del ramo, ne è fortemente colonizzato; questo permette ai polipi assiali di crescere con notevole velocità in quanto sono alimentati dai polipi radiali dell'intera colonia; per questo motivo le punte dei vari rami sono di un colore neutro mentre il resto della colonia può assumere colorazioni molto particolari, in relazione all'esposizione che riceve.
Il Zooxanthella, è un genere di microscopiche alghe unicellulari, comunemente denominate zooxantelle, che vivono in simbiosi con i polipi delle Acropore e con altre specie di invertebrati marini (Alcyoniidae, Merulinidae, Pocilloporidae, Tridacna); esse, come tutti gli organismi vegetali, assorbono l'anidride carbonica ed i sali minerali e, grazie alla luce solare, li trasformano in numerose sostanze nutritive che vengono successivamente cedute all'organismo che le ospita; in questo modo l'organismo che ospita le zooxantelle riceve gran parte del nutrimento che gli occorre dalla simbiosi.
Il cenosarco comune è generalmente di color ocra, viola, rosa e verde; il colore è molto variabile per la quantità di alghe simbionti della specie delle Zooxantelle, più o meno presenti.
I tentacoli dei piccoli polipi risultano sia molto urticanti che molto adesivi in quanto sono fittamente ricoperti sia da cnidocisti adesivi, detti spirocisti, sia da cnidocisti urticanti, cnidoblasti.
Di giorno i vari polipi si ritirano nel cenosarco carnoso che si gonfia per esporre quanta più superficie possibile alla luce del sole; di notte, invece invece espandono la corona dei loro tentacoli al di fuori della mesoglea comune per cercare di ghermire qualche piccolo animale, facendo con questo letteralmente fiorire la colonia.
Le condizioni ideali per questo corallo duro sono rappresentate da un acquario di barriera ben avviato, con una forte illuminazione, fornita, preferibilmente, da lampade ad alogenuri metallici; comunque le colonie, se collocate vicino la superficie dell'acquario, possono prosperare anche sotto lampade fluorescenti T-5 .
Per ottimizzare la permanenza in acquario di questo Antozoo, più delicato degli altri della sua famiglia, è indispensabile mantenere un pH elevato ed elevati livelli di Calcio, Magnesio e Stronzio, mantenere, inoltre, i livelli di fosfati e nitrati il più vicino possibile allo zero.
Sono quindi indispensabili un potente filtraggio, meglio se effettuato tramite un Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno 4 volte la capacità dell'acquario, frequenti ed abbondanti cambi dell'acqua, preceduti da una sifonatura del fondo, e regolari aggiunte di Oligoelementi e Bioelementi, specialmente a base di Calcio, Magnesio e Stronzio.
Insieme alla potente illuminazione e all'ottima qualità dell'acqua, ottenuta con Sali Marini sintetici di ottima qualità ed il cui costo superiore verrà ammortizzato in poco tempo, i coralli dell'Acropora nasuta preferiscono un forte flusso d'acqua intermittente all'interno dell'acquario, ottenuto con l'uso delle apposite Pompe di Movimento.
Per mantenere i nostri ospiti in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se effettuati all'interno di un'apposito Schiumatoio, che aiuta a ridurre la naturale produzione di fosfati e nitrati effettuata dai batteri aerobici.
Se le condizioni sono ideali, si può anche formare una nuova colonia da piccoli frammenti viventi, prelevati da una colonia più grande, ed incollati ad un supporto inerte con gli appositi mastici.
Generalmente la maggior parte dei bisogni nutrizionali di questo Antozoo viene soddisfatta dalla fotosintesi clorofilliana, ma potrà sicuramente beneficiare dell'aggiunta di vari tipi di fito e zooplancton Liofilizzato o, meglio ancora surgelato, fatto rinvenire qualche minuto in acqua, preferibilmente la stessa dell'acquario, e spruzzato, con una apposita siringa, addosso alla colonia quando i piccoli polipi sono estroflessi.
Appartenendo all'ordine dei Madreporari è soggetto a limitazione nell'importazione, necessita infatti di un certificato C.I.T.E.S., ma per la sua robustezza e la facilità dell'allevamento è comunque abbastanza consigliabile anche per un acquariofilo alle sue prime esperienze con l'acquario di barriera.

Montipora Foliosa

Pocillopora Capitata

Seriatopora Hystrix

Dascyllus Aruanus

Dascyllus Melanurus

Dascyllus Trimaculatus
Indice degli Invertebrati Marini Tropicali