Piccolo Antozoo ermatipico coloniale, appartenente all'ordine dei Madreporari o Scleractinia, famiglia delle Acroporidae; endemico nell'Oceano Indiano orientale e nell'Oceano Pacifico centro-occidentale: Sumatra, Papua, Nuova Guinea, Grande Barriera
Corallina, Micronesia e fin presso le Isole Hawaii.
La colonia è formata, in genere, da moltissimi piccoli polipi, ognuno dei quali è ricoperto da un tubo poroso di carbonato di calcio, detto Corallite, a sua volta ricoperto dal Cenosarco,
un tessuto epiteliale canalizzato che collega tutte le cavità gastriche dei polipi; in cima al corallite si apre l'apertura orale circondata da una corolla di dodici piccoli tentacoli claviformi, due per ognuno
delle sei camere radiali, dette setti mesenterici, che compongono la cavità gastrovascolare del polipo, detta Celenteron; il celenteron assolve alle funzioni respiratorie e digestive.
L'insieme di tutti i coralliti, parzialmente saldati insieme forma lo scheletro calcareo della colonia, dalla tipica forma a cespuglio, simile a qualla della Acropora valida ma con le punte dei coralliti più evidenti, lunghe e
sottili e rivolte verso l'alto, molto simile a quella dell'Acropora cerealis ma più lunghi e sottili; lo scheletro calcareo è completamente ricoperto dal cenosarco comune, estensione della mesoglea, su cui si aprono le aperture orali dei singoli individui, ben distinte
le une dalle altre e circondate da una corolla di piccoli tentacoli urticanti.
Il cenosarco dei polipi terminali, o assiali, quelli cioè che formano la punta del ramo, è privo di alghe Zooxantelle mentre il cenosarco dei polipi radiali, cioè
quelli che si sviluppano verso l'esterno del ramo, ne è fortemente colonizzato; questo permette ai polipi assiali di crescere con notevole velocità in quanto sono alimentati dai
polipi radiali dell'intera colonia; per questo motivo le punte dei vari rami sono di un colore neutro mentre il resto della colonia può assumere colorazioni molto particolari, in
relazione all'esposizione che riceve.
Il Zooxanthella, è un genere di microscopiche alghe unicellulari, comunemente denominate zooxantelle, che vivono in simbiosi con i polipi delle Acropore e
con altre specie di invertebrati marini (Alcyoniidae, Merulinidae, Pocilloporidae, Tridacna); esse, come tutti gli organismi vegetali, assorbono l'anidride carbonica ed
i sali minerali e, grazie alla luce solare, li trasformano in numerose sostanze nutritive che vengono successivamente cedute all'organismo che le ospita; in questo modo l'organismo
che ospita le zooxantelle riceve gran parte del nutrimento che gli occorre dalla simbiosi.
Il colore del cenosarco di questa specie è generalmente il bianco o il crema fino ad un marroncino leggero con le punte di color blu, viola o porpora.
I tentacoli risultano sia molto urticanti che molto adesivi in quanto sono fittamente ricoperti sia da cnidocisti adesivi, spirocisti, sia da cnidocisti urticanti, cnidoblasti.
Di giorno i vari polipi si ritirano nel cenosarco carnoso che si gonfia per esporre quanta più superficie possibile alla luce del sole; di notte, invece invece espandono la corona dei loro tentacoli al di fuori della mesoglea comune per cercare di ghermire qualche piccolo
animale, facendo con questo letteralmente fiorire la colonia.
Le condizioni ideali per questo Antozoo sono rappresentate da un acquario di barriera ben avviato, con una fortissima illuminazione, fornita, preferibilmente, da lampade
ad alogenuri metallici; comunque le colonie, se collocate vicino la superficie dell'acquario, possono prosperare anche sotto lampade fluorescenti T-5. Nelle giuste condizioni, il
tasso di crescita di questo è molto più rapido rispetto alla maggior parte degli altri coralli duri che si trovano in un acquario di barriera.
Insieme all'illuminazione ed alla qualità dell'acqua, i coralli Acropora preferiscono che all'interno dell'acquario ci sia un forte flusso d'acqua, meglio se alternato
ed intermittente, ottenuto con l'uso delle apposite Pompe di Movimento.
Per prolungare la loro permanenza in acquario, è indispensabile mantenere un pH elevato, elevati livelli di Calcio, Magnesio e Stronzio ed inoltre i livelli di fosfati e nitrati il
più vicino possibile allo zero.
Per il suo ottimale mantenimento in acquario sono necessarie vasche con acqua ben ossigenata e filtrata, meglio se tramite un
Filtro Esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno quattro volte la capacità dell'acquario; per mantenere i nostri
ospiti in perfetta salute è meglio effettuare regolari trattamenti con un Ozonizzatore di adeguata portata, meglio se effettuati
all'interno di un'apposito Schiumatoio, che aiuta a ridurre la naturale produzione
di fosfati e nitrati effettuata dai batteri aerobici del filtro.
E' molto consigliabile preparare l'acqua dell'acquario con Sali Marini sintetici di ottima qualità, il costo
superiore verrà ammortizzato in poco tempo, effettuare abbondanti cambi parziali, preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, ed aggiunte settimanali di
Oligoelementi e Bioelementi, nonché integratori di Calcio, Magnesio e Stronzio.
Se le condizioni sono ideali, si può anche formare una nuova colonia da piccoli frammenti viventi prelevati da una colonia più grande, ed incollati ad un supporto inerte
con gli appositi mastici.
Generalmente la maggior parte dei bisogni nutrizionali di questo Antozoo viene soddisfatta dalla fotosintesi clorofilliana, ma potrà sicuramente beneficiare dell'aggiunta
di vari tipi di fito e zooplancton Liofilizzato o, meglio ancora surgelato, fatto rinvenire qualche minuto in acqua,
preferibilmente la stessa dell'acquario, e spruzzato, con una apposita siringa, addosso alla colonia quando i piccoli polipi sono estroflessi.
Appartenendo all'ordine dei Madreporari è soggetto a limitazione nell'importazione, necessita infatti di un certificato C.I.T.E.S.,
ma per la sua robustezza e la facilità dell'allevamento è comunque consigliabile anche per un acquariofilo alle sue prime esperienze con l'acquario di barriera.