Attinia di vetro Pale anemone, glass anemone, brown glass anemone
Dimensione
Massima in natura 30 mm
Valori dell'acqua
Temp. 24° / 27° C Densità 1022 / 1024 PH 8,4
Allevamento e compatibilità in acquario
Piccolo Antozoo solitario appartenente al phylum degli cnidari; endemico negli oceani tropicali e subtropicali di tutto il mondo, tra cui l'Oceano
Atlantico, il Mar dei Caraibi, dalle Isole Bermuda al Sud America, il Pacifico nord orientale, le isole Hawaii, è presente anche nel Mar Mediterraneo e nel Mar Rosso.
L' Aiptasia pallida proviene principalmente dalla regione caraibica dell'Oceano Atlantico mentre l'Aiptasia pulchella dal Pacifico tropicale
e l'Aiptasia mutabilis dal Mar Mediterraneo; è comunque quasi impossibile distinguere tra le varie specie, inoltre è di scarso valore pratico poiché tutte si
comportano allo stesso modo.
Le larve, dalla forma di meduse, hanno uno stile di vita planctonico ma rapidamente si trasformano in individui adulti che hanno uno stile di vita bentonico,
si trovano in acque poco profonde lungo le coste protette, e sono tipicamente presenti sulle radici di mangrovie e su substrati duri come i coralli morti.
Le Aiptasia adulte sono piccoli anemoni, presentano un sottile fusto sopra al quale si apre l'apertura orale più grande, a forma di coppa, circondata da poche
raggere di tentacoli urticanti; dalla parte opposta è presente un disco adesivo con cui l'animale si attacca al substrato; in tutto hanno una lunghezza, compresi i
tentacoli, di circa 30 mm.
Gli adulti sono di color marrone chiaro, semi-trasparenti, da cui il nome comune Anemone di Vetro; i tentacoli possono essere di un colore uniforme o avere
delle leggere fasce bianche trasversali.
Questi piccoli anemoni, così come molte altre specie di attinie, spesso contengono alghe unicellulari simbiotiche del genere Symbiodinium; le alghe
simbionti forniscono all'anemone cibo, principalmente sotto forma di lipidi e di carboidrati prodotti dalla fotosintesi mentre l'ospite fornisce alle alghe nutrienti
inorganici e un ambiente costante e protettivo.
Come tutti gli anemoni, i loro tentacoli contengono cellule urticanti per stordire e catturare le prede e per difendersi, quando necessario, da invertebrati
vicini.
Il fusto è sempre attaccato ad un substrato duro, di solito in fondo ad un crepa; ciò permette all'anemone di ritirare rapidamente i tentacoli nel foro
quando si avvicina un pericolo.
Le Aiptasia si riproducono principalmente attraverso il processo di gemmazione basale o per frammentazione; il che permette l'anemone di riprodursi abbastanza
rapidamente fino a diventare infestante specialmente se non vi sono dei competitori biologici, inoltre sono in grado di resistere a una gamma piuttosto ampia di salinità,
di luce, delle altre condizioni di qualità dell'acqua.
Per questi motivi sono considerate, dal punto di vista dell'acquariofilo, dei parassiti dell'acquario di barriera.
La lotta contro le Aiptasia, sempre lunga e difficile, si combatte principalmente con la prevenzione: occorre assolutamente evitare la presenza di residui di
cibo, non appena viene scovato un esemplare occorre rimuoverlo immediatamente con una pinzetta, se comincia un'infestazione occorre intervenire prontamente con gli
appositi prodotti chimici da reperire nei negozi specializzati.
Buoni risultati si sono avuti anche con l'inserimento nell'acquario di nemici naturali della Aiptasia come il gamberetto Lysmata wurdemanni, il
nudibranco Berghia stephanieae ed i pesci Acreichthys tomentosus, Chaetodon kleinii e Chelmon rostratus.